Con la pubblicità sugli smartphone la privacy sarebbe a grande rischio, adesso chiunque può tracciare gli utenti
Un team di ricercatori dell’Università di Washington, lancia l’aarme; secondo i ricercatori i dati raccolti dagli inserzionisti non servono solo a vendere prodotti ma, potrebbero essere usati anche per spiare i nostri spostamenti e l’uso che facciamo di alcune applicazioni. Come spiegato dal ricercatore Paul Vines, “da una spia straniera ad un coniuge geloso può facilmente registrarsi presso una grande società di pubblicità online e con un budget abbastanza modesto utilizzare i suoi strumenti per tracciare il comportamento di un altro individuo”. Secondo il co-autore Franzi Roesner, la scoperta dovrebbe spingere l’industria ad alzare la guardia nei confronti di una simile minaccia.