Il fiuto dei cani al servizio della medicina. Il migliore amico dell’uomo diventa un compagno ancora più speciale per le persone con diabete
Anche in Italia arrivano infatti gli ‘Alert Dog’, quattrozampe addestrati a riconoscere le crisi ipoglicemiche e iperglicemiche dei pazienti con la forma 1 della malattia del sangue dolce, con “risultati eccezionali soprattutto per i bambini”. Lo annuncia Marco Melosi, presidente dell’Anmvi, l’Associazione nazionale medici veterinari, in vista della Giornata mondiale del diabete che si celebra il 14 novembre.
“Si tratta – spiega – di un addestramento particolare che viene dagli Stati Uniti e che sta cominciando a diffondersi anche nel nostro Paese. I cani che devono diventare le ‘sentinelle’ del diabete vengono scelti con cura tra i più equilibrati”. Nella prima fase del percorso di ‘formazione’ “vengono messi a contatto con diversi tipi di saliva che contengono differenti concentrazioni di glucosio. Quando poi l’Alert Dog ha imparato a riconoscere la concentrazione minore o maggiore rispettivamente sotto e sopra una soglia di allarme, l’addestramento viene allargato al sudore e in generale agli umori del corpo”.
Una volta che il cane sa ‘annusare’ il pericolo di una crisi ipo o iperglicemica, può essere istruito a svolgere particolari compiti: per esempio avvisare i genitori del bambino quando il diabetico è piccolo e non in grado di provvedere a se stesso, oppure correre a prendere e portare al paziente il kit per il diabete. In alcuni casi, addirittura, il cane che ‘sente’ la crisi si procura un succo di frutta e lo porge al bambino. “L’Alert Dog – precisa Melosi – può servire anche per i diabetici adulti che a volte non riescono a riconoscere con certezza che la crisi è in corso: in questo caso il cane sa che deve condurre il padrone a casa nel più breve tempo possibile, se si trova fuori, o lanciare segnali di allarme per i familiari”.
La Giornata mondiale del diabete è stata istituita nel 1991 dall’International Diabetes Federation e dall’Organizzazione mondiale della sanità. “Anche i veterinari aderiscono – sottolinea il presidente dell’Anmvi – perché non tutti i proprietari di animali sanno che il diabete può affliggere anche i loro amici a 4 zampe. Spesso se ne sottovalutano i sintomi e quindi si arriva tardi alla diagnosi e alle cure”.
Ma quali sono i campanelli d’allarme per riconoscere la malattia negli animali? “C’è da preoccuparsi – avverte Melosi – quando cani e gatti cominciano ad avere sete e urinano più spesso. Quando per esempio un cane sveglia il padrone durante la notte per urinare, e prima non lo faceva, occorre rivolgersi al proprio veterinario”.
Come il diabete umano, anche il diabete animale può essere tenuto sotto controllo. “Viene anche utilizzata una speciale ‘vet pen’ con le giuste dosi di insulina da iniettare. L’importante è non indugiare si primi segnali di cambiamento dei propri animali – raccomanda l’esperto – e rivolgersi a centri e specialisti riconosciuti”.
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