Ringiovanire il cervello in un’epoca in cui si è sempre più longevi. Questo il tema affrontato venerdì 29 settembre all’interno della Sala Cavallerizze nel museo della Scienza e della Tecnologia di Milano in occasione della Notte dei ricercatori MeetMeTonight2017
Un argomento di attualità visto l’invecchiamento della popolazione mondiale. Maria Pia Abbracchio, della Fondazione Filarete e del dipartimento Scienze farmacologiche e biomolecolari Università degli Studi di Milano, ha spiegato come il problema esista e sia correlato con l’aumento della vita media: “A questo aumento coincide anche quello del l’incidenza di malattie neurodegenerative o altre associate all’invecchiamento”.
“La scienza – ha detto – sta facendo moltissimo, come l’uso di cellule staminali per rimpiazzare le cellule morte nel cervello, oppure usando farmaci con effetti di neuro-protezione”. Caterina La Porta, membro del dipartimento Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano ha parlato invece di un altro aspetto del problema: “Con tanti dati a disposizione l’analisi dei ‘big data’ è uno strumento importante per analizzare le varie patologie”.
Silvia Pigozzi, dell’Area Ricerca Scientifica e Tecnologica della Fondazione Cariplo, ha ricordato: “A noi spetta il compito di finanziare queste ricerche assicurando che ricevano i fondi utili per poterle realizzare. Ci affidiamo a esperti per selezionare e finanziare” gli studi. “È un percorso che sosteniamo fin dalle basi. La Fondazione di sta occupando del tema di invecchiamento dal 2014 con bandi a sostegno di malattie cardiovascolari o neuro degenerative”.
La Lombardia ha la massima concentrazione di progetti sostenuti dall’European Research Council (Erc) in Italia. Nella sala Cavallerizze del Museo della Scienza e della Tecnologia si è affrontato anche questo tema analizzando le criticità della ricerca in Italia. Fra i relatori anche Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas: “Si fa ricerca e si impara a far buona ricerca in un buon laboratorio. La ricerca vive in una dimensione internazionale, sorpassa i confini anche quando c’è tensione tra i Paesi, perché noi siamo costruttori di pace”.
Dal canto suo Elisabetta Dejana, del laboratorio di Angiogenesi dell’Ifom (vincitrice di due borse italiane per la ricerca Erc) ha sollevato 2 problemi sostanziali per l’Italia: “Sebbene molti risultati eccellenti siano riusciti grazie ad un investimento con ritorni ben precisi, l’Italia distribuisce male i propri fondi. Il non supporto da parte dello stato alla ricerca vuol dire che alla fine si ha un doppio ritorno negativo: pochi ricercatori tornano e l’Italia” non sarà competitiva.
Sara Sattin, dottoressa in Chimica presso l’Università degli Studi di Milano, è tornata in Italia grazie ad un progetto finanziato dalla fondazione Cariplo ha sviluppato un’idea per progettare un batterio che svolge un compito importante nelle infezioni croniche: “Fortunatamente – ha spiegato – la mia idea, in cui credo molto, andrà avanti grazie all’Erc, io spero che funzioni con ricadute positive enormi per la civiltà”.
Fondazione Cariplo è un esempio positivo di finanziamento privato per questi grandi progetti, come ha spiegato Diana Pozzoli dell’Area Ricerca scientifica e tecnologica: “Dalla fine del 2013 abbiamo cercato di dare delle piccole risposte con alcuni bandi per migliorare la competitività dei ricercatori lombardi; da questa riflessione nasce questo strumento che dà un segnale importante, poi adottato anche dalla Regione Lombardia. Il bando ci ha permesso di riportare diversi ricercatori in Italia, piccoli numeri che vogliono dare un segnale: è possibile attrarre in Italia qualcuno se si mettono a disposizione mezzi e fondi giusti”.
Grande partecipazione di pubblico anche l’evento “Champions League: un campione della ricerca ogni 4 minuti”. Una vera sfida contro il tempo in cui si raccontano i fuoriclasse della ricerca che conducono progetti di frontiera sostenuti dall’European Research Council (Erc). Un evento che ha permesso di scoprire quanti progetti di ricerca scientifica siano partiti da idee di singoli, riusciti grazie a queste sovvenzioni a trovare soluzioni a diverse patologie o cercare di avvicinarsi ad una cura. Dalle applicazioni delle cellule staminali, a strategie contro l’Alzheimer. Non sono mancati progetti legati alla tecnologia e alla robotica. Ricerche per semplificarci la vita in alcuni casi, e cercare di renderla migliore in altri, con l’uomo che si scopre sempre più inventore e innovatore.
AdnKronos