Dopo l’estate, l’organismo fa più fatica a riprendere gli impegni della vita quotidiana e il disagio si manifesta con piccoli disturbi. Ecco allora 3 consigli per superare la sindrome da rientro dopo le vacanze estive
Settembre significa per molti tornare alla routine della vita di tutti i giorni. Basta poco perché il benessere acquisito durante le vacanze svanisca e porti invece mal di testa, nausea, addome gonfio, acidità, insonnia, stitichezza o diarrea. Malesseri comuni che proprio in questo periodo dell’anno possono rappresentare i postumi della fine delle vacanze, un vero e proprio campanello d’allarme di quello che, più comunemente, chiamiamo stress da rientro.
Dopo una lunga pausa, l’organismo fa più fatica a riprendere gli impegni quotidiani e il disagio si manifesta con piccoli disturbi che possono ripresentarsi ciclicamente ma che tendono a scomparire nel giro di pochi giorni. Adottare alcuni piccoli accorgimenti e, quando necessario, ricorrere ai farmaci di automedicazione può aiutarci a ridurre questo periodo di adattamento. Ecco i consigli di Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione) per affrontare senza stress la fine delle vacanze:
1) Cattiva digestione e acidità di stomaco. L’apparato digerente è uno dei bersagli della psiche, quasi uno specchio della nostra mente e del nostro malessere psicologico. In questi casi possono essere utili procinetici e antiacidi per la cattiva digestione. I primi aiutano a favorire la ripresa del transito dei cibi attraverso lo stomaco, oltre a contrastare anche nausea e vomito, mente gli antiacidi sono un utile aiuto in caso di bruciore di stomaco e reflusso gastro-esofageo. Assosalute consiglia anche di evitare di eccedere con il caffè e preferire, invece, verdure, proteine e carni magre perché un pasto ricco di fibre dona sazietà e aiuta la digestione.
2) Addome gonfio, stitichezza e diarrea. Corresponsabili di tali malori possono essere i neuropeptidi, particolari proteine, che hanno un’azione specifica sulla muscolatura dell’intestino. In caso di stitichezza persistente, l’Associazione consiglia lassativi, senza però abusarne. Il gonfiore, invece, può essere sconfitto con adsorbenti intestinali, come quelli contenenti carbone attivato, oppure il simeticone. Gli antidiarroici, sono in grado di ripristinare in tempi rapidi la normale popolazione batterica intestinale, in caso di diarrea persiste, possono essere utili farmaci inibitori della motilità intestinale come la loperamide (da non utilizzare nei bambini). Per limitare la tensione, Assosalute suggerisce di fare attività fisica perché favorisce la regolare motilità intestinale.
3) Palpitazioni, tachicardia, insonnia e mal di testa. Questi disturbi riflettono spesso uno squilibrio neurovegetativo rappresentato dall’innalzamento della pressione sanguigna, dei livelli di cortisolo e citochine e dall’attivazione del sistema nervoso simpatico. Per il mal di testa si raccomanda l’ibuprofene e gli altri Fans (antinfiammatori non steroidei). In caso di insonnia, l’Associazione consiglia farmaci ad azione blandamente sedativa, insieme alla melatonina. Fondamentale anche mantenere un’alimentazione sana e leggera, con un sufficiente apporto di liquidi e sali minerali; dormire le ore necessarie e mettere la sveglia sempre allo stesso orario. Prima di addormentarsi bisogna prediligere la musica o la lettura di un libro alla televisione e all’utilizzo di tablet e smartphone.
Assosalute però avverte che se questo stato di tensione dovesse prolungarsi e aggravarsi nel tempo e non limitarsi a qualche giorno dopo il rientro è necessario recarsi dal medico per valutare assieme quale possa essere la soluzione ideale per contrastare la sindrome da rientro.
AdnKronos