Menopausa e vuoti di memoria, come funziona il metodo Gianni Golfera

Il metodo Gianni Golfera per contrastare i problemi di vuoti di memoria frequenti durante la menopausa

Durante la menopausa è comune che le donne manifestino dei vuoti di memoria e secondo uno studio promosso dalla ricercatrice Miriam Weber, neuropsicologa dell’Università di Rochester, ciò è assolutamente normale.

Secondo la ricerca, è la memoria operativa delle donne in menopausa ad essere maggiormente compromessa. Si tratta della capacità di apprendere nuove informazioni ed elaborarle opportunamente per poi servirsene. In pratica, per le donne tra i 50 e i 60 anni diventa più complicato calcolare una percentuale o modificare un itinerario se cambiano gli orari dei mezzi.

Durante la menopausa, si riscontra anche un peggioramento dell’attenzione focalizzata, e dunque è più complesso portare a compimento un lavoro noioso o restare concentrati durante la guida.

Inoltre, le donne che accusano maggiori deficit di memorizzazione sono quelle che, in linea di massima, presentano anche altri disturbi legati alla menopausa, come per esempio ansia, depressione e insonnia.

Il metodo Golfera per l’apprendimento mnemonico

Come è possibile, dunque, contrastare questi disturbi dell’età e riuscire a memorizzare meglio e più efficacemente? Il metodo di Gianni Golfera, esperto di memoria, può aiutare le donne in menopausa che hanno vuoti di memoria, e non solo.

Ogni processo cognitivo cosciente, spiega Gianni Golfera, è l’espressione dei nostri ricordi: noi siamo quello che ricordiamo. Ma allora perché la maggior parte delle persone fatica a memorizzare cose importanti e utili mentre ricorda perfettamente cose totalmente inutili e prive di ogni importanza?

Molto semplicemente perché l’apprendimento mnemonico di nuove informazioni si basa su dinamiche totalmente ignote alla maggior parte delle persone. “Per fare un paragone sarebbe come se tu avessi il computer più avanzato del pianeta e non fossi nemmeno in grado di accenderlo”, spiega Golfera.

Come ricordare: l’importanza dell’acronimo EMAICE

Ma come fare per memorizzare più facilmente? Secondo Gianni Golfera, le quattro caratteristiche più importanti dei nostri ricordi sono esagerazione, movimento, associazione inusuale e coinvolgimento emotivo (acronimo EMAICE).

L’esagerazione è il primo meccanismo su cui fare affidamento quando si vuole ricordare l’immagine visiva associata a qualcosa da memorizzare. Poniamo ad esempio di voler ricordare il cognome Golfera: in questo caso possiamo immaginare una mazza da golf ma per rendere questa immagine più facile da ricordare dobbiamo immaginarla enorme!

L’immagine non è il fine della memorizzazione ma un mezzo indispensabile per riuscire a ricordare in seguito il nome Gianni Golfera senza nessuna esitazione e senza bisogno di ripensare all’immagine creata inizialmente.

L’immagine è servita per attivare una maggiore area cerebrale durante il processo di memorizzazione. La seconda strategia di Golfera consiste nel movimento, ciascuno di noi infatti nota e ricorda con maggiore facilità le cose in movimento rispetto a quelle statiche.

La terza caratteristica per apprendere velocemente nuove informazioni è l’associazione inusuale che consiste nell’immaginare qualcosa di insolito e strano per ricordare un’immagine che simboleggia il concetto da memorizzare.

Se ad esempio volessimo associare la parola “tenda” al corrispettivo inglese “curtain” potremmo immaginare uno sciatore a Cortina (per via dell’assonanza con il termine inglese) mentre scende da una discesa innevata coperto dalla tenda della nostra camera da letto. Proprio perché questa immagine è inusuale riusciremo a ricordarla con maggiore facilità e immediatezza.

Che dire infine del coinvolgimento emotivo? A questo aspetto Gianni Golfera dedica la massima attenzione. Le emozioni, infatti, aiutano a fissare i concetti nella memoria, in particolar modo se sono positive.