Andare dal dentista, si sa, non è mai piacevole, perché spesso si associa la seduta dentistica a un momento doloroso. Anche quando non si hanno sintomi di disturbi dentali, il fatto stesso di recarsi dal dentista ci mette in allerta, col timore che venga diagnosticato un qualunque problema che richieda interventi dolorosi per essere risolto.
In realtà, come ci insegnano proprio i medici, prevenire è meglio che curare. Molte malattie dentali, infatti, non danno sintomi e possono rivelarsi delle vere insidie, causando problemi ben più gravi al nostro apparato dentale.
Anche quando si pensa di avere una bocca sana, perché magari non si avverte nessun disturbo ai denti e neanche alle gengive, è importante recarsi dal dentista per un controllo odontoiatrico periodico.
Se è vero, infatti, che l’igiene orale inizia a casa, con un’attenta pulizia di denti e gengive più volte al giorno, dopo i pasti più importanti, è altrettanto vero che solo l’esperienza e le attrezzature di un professionista specializzato possono garantire una igiene profonda alla cavità orale e prevenire le problematiche più gravi.
Il tartaro, ad esempio, è molto complesso da rimuovere a casa col normale spazzolino. Solo il dentista sa come eseguire la detartrasi, eliminandolo a fondo e ovviando alla comparsa, ad esempio, di una parodontite grave che può condurre fino alla perdita dei denti.
Assodata l’importanza di effettuare controlli periodici, resta da capire quale debba essere la frequenza di questi controlli per essere certi di avere una bocca sana e non temere l’insorgenza di disturbi improvvisi.
Frequenza dei controlli odontoiatrici
La frequenza dei controlli odontoiatrici è un fatto prettamente soggettivo, perché dipende dallo stato di salute orale di ogni singolo paziente e dalla predisposizione personale a contrarre patologie dentali.
Nei soggetti sani, di fatto, i controlli odontoiatrici possono essere effettuati anche solo una volta all’anno, per verificare che la bocca versi effettivamente in uno stato di salute buono, non siano in corso gengiviti, carie superficiali o altre piccole infezioni.
Diverso il discorso invece per i soggetti che soffrono di patologie orali, che avvertono fastidi ai denti o alle gengive o sono soggetti a contrarre infezioni a causa di problematiche precedenti all’organismo.
Dovrebbero sottoporsi a controlli più frequenti, almeno ogni sei mesi, i soggetti diabetici, quelli oncologici, i fumatori e coloro che, geneticamente, sono predisposti a contrarre malattie della bocca.
Anche i bambini rientrano in quest’ultima categoria di pazienti. L’età pediatrica, infatti, è una fase della loro crescita molto delicata, in cui avviene la sostituzione dei denti da latte con quelli definitivi.
Una transizione che è bene venga seguita da un dentista per verificare la corretta crescita dei denti, la loro occlusione, in modo da monitorare il corretto espletamento di questa fase ed evitare che possano verificarsi problemi di allineamento, ad esempio, che richiedono interventi più invasivi in futuro.
Come avviene la visita di controllo
La visita di controllo non richiede interventi particolarmente profondi o dolorosi per il paziente, ma una verifica approfondita dello stato di salute della cavità orale.
Ciò non toglie che è necessario che venga eseguita da un professionista competente e con gli strumenti giusti.
Durante la visita di controllo il dentista appurerà l’assenza di infezioni, traumi o infiammazioni nella cavità orale del paziente, verificherà le gengive, il corretto ancoraggio dei denti, la posizione di questi ultimi, il loro allineamento e anche il morso.
Potrebbe anche eseguire una ortopanoramica per evidenziare la presenza di eventuali cisti o granulomi ossei.