L’IA è il futuro prossimo e anche se non ce ne accorgiamo ci ha già cambiato la vita

L’Intelligenza Artificiale è in grado di modificare tutto, dalle piccole cose casalinghe a ciò che fanno i potenti del pianeta. Siamo già in pieno sviluppo e ancora non l’abbiamo capito?

L’Intelligenza Artificiale è il futuro a portata di mano e, anche se ancora non ce ne stiamo rendendo conto, il mondo è già cambiato in maniera enorme. Il mondo è sempre più digitale, non facciamo nulla (o quasi) senza l’ausilio di pc o di smartphone, non riusciamo a decifrare il mondo senza l’ausilio della rete. La cosa incredibile è che tutto questo è successo in poco più di 20 anni e il pianeta di prima, adesso, non esiste più. Abbiamo bisogno di un attimo di tempo per capire quello che sta succedendo? Probabilmente sì ma se ci fermiamo a vedere quello che facciamo tutti i giorni non possiamo non comprendere la grandezza di questo mondo digitale e interattivo sempre più prossimo.

Parliamo di tutto: dalla cucina allo sport, dagli elettrodomestici al lavoro. Tutto è governato dal digitale e si sentono news che riguardano il gioco online sempre più improntate verso il tempo reale e l’interazione. Pensiamo a un giocatore, ad esempio, che ama i casinò ma non ha voglia di cambiarsi e di mettersi in ghingheri per una serata speciale. Allora può farlo tranquillamente a casa, con i tavoli live sempre a disposizione nelle piattaforme più conosciute e moderne? Il gambling online, come tutte le cose che riguardano l’azzardo, è sempre un passo avanti. Ma potremmo dirvi: quante volte avete spento la radio azionando il comando vocale? Ecco, quella è la nostra nuova vita.

Il mondo virtuale è davvero ciò che ci aspetta?

Quando si parla di mondi viruali siamo certi di dare un nome a tutto quello di cui abbiamo parlato prima, cioè di questa vita sempre più tecnologica che già fa parte delle nostre esistenze anche se noi non ce ne siamo resi conto. Pensiamo a quello che sta succedendo secondo i rumors e le probabili tendenze: le piattaforme del mondo social, investiranno un bel po’ di denaro su questa idea di “nuova vita” digitale che riprende un po’ il concetto della vecchia Second Life, gioco molto in voga qualche anno fa e che permetteva di poter vivere una vita digitale alternativa alla reale con interazioni, acquisti, vestiti, ecc.

Il punto, però, se proprio vogliamo essere precisi è un altro: se venti anni fa questa interazione era simile a un videogioco grazie ai nuovi supporti digitali (tra cui Oculus) questa seconda esistenza nel mondo virtuale sarà, completamente, immersiva, così immersiva da soppiantare, molto probabilmente, la vita reale. Questo è quello che dicono gli esperti e che, sicuramente, attira di parecchio tutte le società che pensano di investire nel progetto e di poter vendere prodotti e sponsorizzarsi nella vita artificiale così interattiva e piacevole.

Ready Player One è, quindi, una possibilità concreta?

Nel film “Ready Player One”, di Steven Spielberg, grande regista californiano e da sempre grande precursore di tempi e fantascienza, uscito nelle sale cinematografiche qualche mese fa, sembra essere, praticamente, la vita che verrà. In questa pellicola, infatti, i protagonisti vivono principalmente la loro vita virtuale, comprando accessori, vivendo avventure e storie d’amore accantonando, in maniera netta, la vita reale. Tutto è a pagamento, nel mondo di Spielberg, anche il prestigio e c’è la possibilità di cambiare tutto, davvero tutto, della propria persona immergendosi in un’esistenza fatta di tutt’altro.

Può, questa, essere la nuova realtà? Noi siamo sicuri che sarà qualcosa di simile e, anche se qualcuno critica questa scelta futuristica bollandolo come un atto di capitalismo supremo, siamo sicuri che qualcosa arriverà a tutti, un po’ come per i cellulari che ci hanno cambiato, in maniera definitiva, la vita. Probabilmente nessuno di noi si ricorderà com’era chiedere informazioni per strada o pagare qualcosa comprandola in negozio e non online. Sarà sempre più così? Noi pensiamo di sì, è già così anche se ci viene molto difficile renderci conto di quanto la nostra vita sia già dominata dalla rete e dal digitale. E se dovessimo spegnere il nostro cellulare per un mese come pensate che potremmo vivere? Saremmo in grado di lavorare e di comunicare in maniera corretta? Pensiamoci sul serio, però.