Zuckerberg oscura i profili delle Femen: è subito protesta per le attiviste

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Eccole di nuovo all’attacco. Le Femen alla ribalta, non perdono un colpo: a Barcellona, questa mattina si sono scagliate contro Mark Zuckerberg. Il motivo pare che sia rilevante: il fondatore di Facebook qualche tempo fa aveva lanciato una discutibile proposta alle dipendenti, ossia quella di rinviare una possibile gravidanza che non avrebbe interferito nella loro carriera in azienda, con la possibilità di congelare i propri ovuli. Le Femen, e non solo si erano indignate alla notizia ed avevano avviato la loro campagna di protesta pubblicando foto proprio sul social che pare, a detta delle protestanti, abbia coerentemente oscurato le immagini pubblicate da coloro che additavano il loro “padrone” Zuckerberg. In occasione del Mobile World Congress tenutosi a Barcellona e dove il fondatore di Facebook è stato invitato, le femen non hanno esitato. Si sono recate proprio a Barcellona mostrandosi a seno nudo con su scritto “Facebook lascia in pace i miei capezzoli”. Le attiviste, sono state prontamente bloccate dalla polizia che le ha invitate a rivestirsi.

Seppur la modalità di protesta delle femen è abbastanza opinabile, e discutibile con i loro modi forse fin troppo bruschi di denunciare principi sicuramente degni di attenzione e sensibilità. Ciò che è certo è però il fatto che Facebook ha chiuso alcuni profili in cui apparivano le foto delle femen , ad esempio quello di Eloise Bouton giornalista francese dopo che sul suo profilo come copertina del libro aveva messo “confessione di una ex Femen” sulla quale posava con i seni scoperti  nel tipico stile delle attiviste, giudicata inappropriata dal social network.