In Francia, l’ emendamento per la legge che vieta nelle passerelle modelle troppo magre è stato bocciato: la legge sarebbe troppo severa e fonte di discriminazione per le donne naturalmente magre e non soggetti malati, alle quali verrebbe negato il loro diritto a lavorare nel settore della moda. Ma la battaglia contro la magrezza eccessiva non si arresterà di certo qui, a breve verrà presentata una nuova proposta di legge
La Francia proprio in questi giorni è protagonista di una bufera di polemiche da parte dell’opinione pubblica: infatti, pochi giorni fa, il Ministero della Sanità aveva proposto degli emendamenti, relativi alla nuova riforma della sanità, che avrebbero dovuto impedire alle modelle troppo magre di sfilare. Dunque, si prospettava la possibilità di trasformare in una vera e propria legge il divieto per le agenzie di moda di assumere modelle che non raggiungono un determinato peso di massa corporea. Tutto ciò, come si può immaginare, per evitare ancora di vedere nelle passerelle francesi modelle troppo magre che sfiorano il livello di decenza e che sembrano a tutti gli effetti morte che camminano. Infatti il fine della proposta è quello di evitare la diffusione di modelli di bellezza distorti che spesso portano inevitabilmente a patologie come l’anoressia, ben conosciuta fra le passerelle, che in alcuni casi purtroppo ha portato alla morte di giovanissime. Ma la Francia, non ha accolto gli emendamenti proposti, “possono costituire una discriminazione contro le persone naturalmente magre sul posto di lavoro”, è questa la motivazione ala base del rifiuto della nuova legge. Ma nulla ancora è perso: il deputato socialista Oliver Veran ha detto che questo capitolo non si chiuderà così, e che verrà proposto un nuovo emendamento da valutare nel corso dei prossimi mesi, perchè a detta del deputato “è intollerabile promuovere e sfruttare l’immagine di persone che mettono a repentaglio la propria salute”.
La Francia dunque potrebbe essere il primo paese che si batte contro l’ eccessiva magrezza non solo come protesta sociale, già peraltro portata avanti anche in altri paesi, ma si appresterebbe a divenire anche il primo paese che conduce questa battaglia con l’ appoggio di una fonte normativa vera e propria, che prevederà aspre sanzioni e conseguenze per chi non la rispetti, ovvero le agenzie che reclutano le modelle. La legge infatti avrebbe previsto proprio un obbligo in capo alle agenzie di usufruire solo di modelle che presentano un certificato medico che attesti che non siano malnutrite e che dunque accerti il loro stato di salute idoneo. La pena, qualora non fosse stato rispettato il divieto, prevedeva multe fino a 75 mila euro ed anche conseguenze penali, con la reclusione fino a sei mesi. Il secondo emendamento invece prevedeva l’introduzione del reato di promozione della magrezza eccessiva ovvero vietare a 360 gradi (sul web, in tv, nelle riviste ed in tutti mezzi di comunicazione) la diffusione di messaggi che possono essere facilmente fraintesi come di promozione del magro è bello e che incitano alla magrezza eccessiva spingendo inevitabilmente all’anoressia.
La motivazione del rifiuto della proposta di legge, ovvero discriminazione sul lavoro per le persone troppo magre, è molto discutibile: infatti, qualora una modella molto magra che ha una massa corporea inferiore alla media ma che non è malata di anoressia, si presenta ad un’agenzia senza un idoneo certificato medico che attesti il suo buono stato di salute, è scartata automaticamente. Dove sta la discriminazione? Di fatti, anche se una modella non è anoressica ma comunque troppo magra (per costituzione) è comunque bene che la stessa si sottoponga a dei controlli medici per determinare le cause della sua magrezza eccessiva, seppur il suo rapporto con il cibo non sia malato, o ad esempio sottoporsi ad una dieta corretta che le permetta di assumere il peso idoneo per essere reputata in buona salute e dunque non sottopeso, e di conseguenza poter accedere al mondo delle agenzie e delle passerelle.
L’emendamento infatti ha la natura di preservare sempre e comunque la salute dell’organismo sia di persone malate di anoressia, ma anche di quelle non malate ma che comunque presentino una magrezza eccessiva. Abituarsi ad un regime alimentare che sia nutriente è essenziale infatti per prevenire altre possibili patologie, che potrebbero insorgere anche nel lungo periodo, dunque non deve essere tutto minimizzato ai soli casi anoressia. La natura dell’emendamento puntava ad un fine molto più vasto, quello di correggere i principi distorti diffusi nella società sul concetto di magrezza e bellezza, affinchè le ragazze che vogliono sfondare nella moda, sappiano che per farlo devono essere in buona salute e che il loro giusto peso non sarà causa di rifiuti o porte sbattute in faccia, anzi, sarà necessario proprio per permettergli di realizzare il loro sogno lavorativo.
L’iniziativa dell’emendamento non è casuale nel paese della Torre Effeil: sono più di 40 mila le persone che soffrono di disturbi alimentari,la maggior parte giovanissimi. La storia di Isabel Caro, modella francese, lo dimostra. A soli 28 anni è morta per anoressia, dopo aver posato per una campagna di Oliviero Toscano contro i disturbi alimentari e per sensibilizzare l’opinione pubblica. La Francia però non è il primo paese che si occupa in prima linea del problema. Infatti, già in Israele vi è un limite di massa corporea per le modelle che non deve essere mai inferiore a 18,5 mentre in linea generale esso è fissato a 18. Per calcolare l’indice di massa corporea basta fare un’operazione molto semplice ed elementare: il peso deve essere diviso per il quadrato dell’altezza, ovvero:
peso in kg / (altezza X altezza)