Non solo gli stati mediorientali ed africani, ma anche Malta, Regno Unito, Russia: sono solo alcuni dei paesi in cui esistono ancora oggi delle norme contro le donne, che sfiorano il limite dell’incredibile e del surreale
Che le donne siano in modo più o meno ufficiale oggetto di discriminazione è ben risaputo. Ma i livelli che questa discriminazione, che si concretizza in azioni, gesti ed atteggiamenti, può toccare livelli incredibili ed insospettabili. Nonostante le lotte e le proteste di altri tempi per l’emancipazione femminile abbiano dato degli ottimi risultati, soprattutto nei paesi così detti “occidentalizzati” (Europa, America, Australia ed in modo limitato anche in Asia), persistono ancora oggi angoli di mondo in cui usanze e consuetudini consolidate ormai nella cultura locale e nei casi peggiori anche vere e proprie leggi, limitano la libertà della donna, ostacolando loro la possibilità di avere un giusto peso nella società mondiale. Quando dunque si parla di pari opportunità, dell’emancipazione femminile ormai fin troppo ostentata dalle donne moderne che sembrano non avere più limiti, a parere di alcuni, occorre fare molta attenzione e calarsi nel trattare la tematica “con le pinze”: l’argomento è fin troppo delicato con mille sfaccettature a dir poco problematiche ed, in alcuni casi, drammatiche.
La donna è ancora vittima nel mondo di soprusi, ingiustizie e violenze quotidiane che minacciano la sua integrità fisica e morale, e che sono considerate la “normalità della società locale”. Spesso il mondo occidentale tratta queste tematiche in modo superficiale, giusto per fare solo del moralismo scontato, senza rendersi conto dell’effettiva realtà. Del resto, è difficile anche per le donne più occidentalizzate potersi immedesimare nei panni di quelle che invece non hanno neanche la metà dei loro diritti; chi vive nei paesi più all’avanguardia è talmente abituata ad avere la propria fetta di libertà ed autonomia che neanche può legittimamente immaginare che in alcuni paesi non è proprio così.
Oggi, chi si permette di ostacolare tali diritti o oltraggiare una donna, soprattutto in pubblico, è quasi sempre oggetto di una condanna mediatica, perchè ha “osato scagliarsi” contro una donna od a un suo diritto faticosamente ottenuto dopo anni di battaglie, proteste e lotte delle nostre madri e delle nostre nonne che in particolar modo, in Italia, hanno fatto la differenza (come durante il movimento femminista iniziato intorno alla fine degli anni 60′). Ma, aldilà di questa breve parentesi, esistono in diversi paesi del mondo delle leggi assurde che vietano alle donne di fare cose assolutamente normalissime secondo i canoni occidentali. Alcune di queste leggi hanno dell’incredibile non solo per ciò che vietano ad una donna ma anche perché, lontanamente da ciò che si possa immaginare, non si sta parlando solo di paesi mediorientali di credo musulmano (come si è abituati ormai da qualche anno a pensare date le restrizione che le donne subiscono in conseguenza ai dogmi imposti dalla loro fede religiosa) ma anche paesi davvero insospettabili, alcuni dei quali fanno addirittura parte dei tanto moderni “paesi occidentali”, che poi, tanto moderni non sono. Qui di seguito l’elenco dei divieti più assurdi che ancora oggi esistono e che sono addirittura concretizzati in leggi formalizzate.
In Russia, le donne non possono guidare mezzi pesanti, né camion, né treni o trattori. Non possono neanche lavorare nei vigili del fuoco, fare gli idraulici ed essere impiegate nel settore carpentiero.
Sempre in Russia, come anche in Kazakistan, Bielorussia sono banditi gli indumenti intimi se non contengono almeno il 6 %di cotone, e ciò è stata studiato per evitare la diffusione della lingerie di puro pizzo che di conseguenza è vietata, sia se importata o prodotta nello stesso paese.
Nelle Bahamas esiste una legge in cui il marito può stuprare la propria moglie se questa ha più di 14 anni, e non è un reato perseguibile penalmente. Una medesima legge esiste in India, Palestina e Singapore .
In Pakistan la donna è una testimone a metà. Infatti, una legge prevede che la testimonianza in tribunale di una donna su un delitto o crimine, non conta come quella degli uomini.
Per la legge ebraica solo l’uomo può prendere l’iniziativa del divorzio ma alla donna non è concesso di proporlo.
Nel Regno Unito invece le donne non possono arruolarsi nei Royal Marines.
In Nigeria è consentito agli uomini esercitare violenze domestiche (alle moglie, figlie, sorelle) perché non è prevista nessuna pena nel codice penale del paese.
In Afghanistan ed in Yemen le donne devono avere il permesso del marito per uscire di casa. Inoltre sempre in Yemen come già detto per il Pakistan la donna non è riconosciuta come una persona piena in tribunale e dunque la sua testimonianza non è valida se non è confermata da un uomo o da altre persone. Non possono inoltre mai testimoniare per casi di diffamazione, furto, adulterio.
A Malta gli uomini possono rapire e violentare le donne, ma poi devono sposarle.
L’Arabia Saudita, poi, è uno dei paesi in testa alla classifica della discriminazione sulle donne; innanzitutto non possono guidare un mezzo di trasporto. Non possono neanche viaggiare senza un accompagnatore uomo, che sia il marito, il figlio o un parente stretto e se sono da sole devono portarsi dietro un permesso scritto e firmato da un uomo. Tale divieto non è imposto invece per le donne che hanno più di 45 anni. Nelle scuole e nelle università i corsi di ginnastica sono vietati alle studentesse né esistono nel paese squadre sportive femminili.
In Madagascar le donne non possono lavorare di sera, è consentito solo in piccole aziende a conduzione familiare.
In Indonesia, dal 2012, esiste una legge che vieta alle donne di sedersi a cavalcioni sulle moto o anche nelle biciclette. A detta delle autorità locali che hanno promosso questo divieto, a loro parere, dietro questa scelta non c’è una discriminazione ma invece una necessità di proteggerle da sguardi indiscreti per tutelare la loro integrità fisica e morale, in poche parole, per non suscitare gli istinti degli uomini.
Tra la hit dei divieti assurdi spicca anche uno stato molto vicino al nostro paese, ovvero lo Stato Vaticano: è l’unico paese al mondo che non permette alle donne di votare.
In Ecuador l’aborto è illegale, l’unico caso in cui è ammesso è quando una donna gravida è dichiarata incapace di intendere volere e dunque interdetta perché soffre di una malattia mentale.
Nel Regno di Swaziland nel Sud Africa è stato vietato alle donne indossare minigonne
Infine, come non citare il Giappone. Da sempre, paese maschilista per eccellenza sotto diversi punti di vista (basti pensare che la donna è considerata impura per natura solo a causa del ciclo mestruale mensile!). Qui, però, più che delle leggi formali esistono delle consuetudini ed usanze radicate nella cultura orientale che impongono e vietano. Ad esempio, in Giappone sarà molto difficile trovare una donna che cucina sushi nei ristoranti, perché è considerata un essere con le mani troppo calde e dunque andrebbe a rovinare il sapore della pietanza. Anche se dunque non c’è il formale divieto, si può ben immaginare che spesso anche un’ informale consuetudine può diventare molto più ferrea ed inviolabile di una norma scritta, come appunto è il caso giapponese.