Alla ricerca della bellezza: dolce ossessione del gentil sesso. Seppur la fissazione è la medesima, i parametri della bellezza femminile nel tempo sono stati completamente stravolti. Perchè in soli 50 anni lo stereotipo femminile è passato dall’essere morbida all’essere asciutta? Molti sociologi sono all’opera per capirlo
La ricerca della bellezza, non è il titolo di una pellicola cinematografica, ma è il topic costante nella mente di ogni donna. Seppur appaia banale dirlo e soprattutto drammatico ammetterlo, le donne più degli uomini, impostano la propria vita quotidiana, le azioni, le attività e i loro pensieri su come raggiungere la fisicità sognata e soprattutto il perché non si è come si vorrebbe. Moralismi a parte, è questa l’amara realtà che bisogna accettare. A parte un’esigua percentuale di donne che davvero nel profondo è completamente indifferente ai propri difetti fisici ed al fatto di volerli correggere (una percentuale irrisoria) tutte sono ossessionate da quella che dovrà essere la loro femminilità modellata ad immagine e somiglianza delle stereotipo in voga. Il criterio ed i parametri che muovono costantemente questa ricerca però sono cambiati moltissimo nel tempo, e senza accorgersene ed in maniera sottile si sono infiltrati nelle società delle diverse epoche. Ma cosa ha rovesciato così drasticamente i parametri sociali per cui il canone di bellezza si sia completamente stravolto? Molti sociologi ancora oggi studiano i possibili eventi ed accadimenti sociali ed economici per capire quale siano effettivamente quegli eventi che in modo impercettibile ma continuo tendono a cambiare l’idea di bellezza femminile. E tutt’oggi sembra difficile poterli individuare con esattezza.
Parametri diversi dunque, ma non è stata diversa invece l’esigenza delle donne di cercare di assomigliare il più possibile a quello stereotipo. Se tutto ciò può esser definito in un’unica frase, l’espressione sarebbe questa: il corpo della donna è stereotipo. Lo è sempre stato e sempre lo sarà. Ed appare anche relativamente inutile imputare la colpa di tutto ciò ai media che propinano immagini di donne che incarnano perfettamente lo stereotipo in voga attualmente. I media, bisogna ricordarlo, non sarebbero nulla senza qualcuno che li segui. Dunque, se i media intesi essi giornali, social, web e tv propinano immagini e pubblicità ossessive con corpi femminili così come dovrebbero essere in base al modello del momento, la colpa di tutto ciò risiede poi nella “massa”, che raccoglie come fosse oro ciò che vede e legge per cercare poi di replicarlo su se stessa. E non si può ammettere il contrario. Almeno una volta nella vita ad ogni donna è capitato di vedere una copertina di un giornale, uno spot in tv, video sul web e dirsi fra sè e sè “vorrei essere in quel modo”, “è perfetta”, “devo riuscire a diventare come lei”.
In soli 50 anni il corpo della donna è stato oggetto di stereotipi completamente diversi fra di loro, passando dalla bellezza stile curvy alla bellezza stile thin o meglio ultra thin degli anni 90.
Se si osservassero gli annunci pubblicitari statunitensi che circolavano fra gli anni 50 e 60, si vedrebbe subito come lo slogan più diffuso non era quello di “pancia piatta, taglia 40″, ma venivano sponsorizzate le curve femminili, quelle che ora devono essere assolutamente debellate: fianchi formosi e cosce tornite. Gli slogans recitavano pressocchè tutti il medesimo concetto “se vuoi essere popolare non puoi permetterti di essere magra, aggiungi curve alla tua figura per avere il mondo ai tuoi piedi”.
Oggi, questi slogan appaiono più che altro come una barzelletta, se pensiamo che il modello basico di corpo femminile è quello magro, asciutto, con un seno taglia terza ed un lato b a mandolino. Curve modeste ma ben distribuite su un corpo tonico ed asciutto e possibilmente di un metro e settanta di altezza. E’ questa la donna che fa impazzire il sesso forte. E’ questo che si dice. Ma sarà poi la verità sempre e comunque?
Per intenderci, se oggi, una modella del calibro di Giselle Bundchen o Kate Moss o anche una delle mille soubrettine che popolano i salotti della tv fosse proiettata indietro di 50 anni, forse, verrebbe considerata un soggetto malato, poco affascinante assolutamente scarno e dunque non attraente.
Il cambiamento dello stereotipo femminile si associa in modo principale all’andamento economico e soprattutto agli stili di vita. Gli anni 50 erano tempi molto più ardui da un punto di vista lavorativo ed organizzativo, non esisteva di fatti il web e le tecnologie piu avanzate capaci di svolere il lavoro piu pesante che prima invece, doveva essere svolto a braccia o dalle capacità intellettive di ognuno (vedi lavori di contabilità). Negli ultimi 50 anni si è passati dalla “curva è benessere” ala “curva out”: nell’epoca vittoriana la donna era principalmente identificata con la figura materna e familiare che doveva produrre prole ed ereditieri forti e possibilmente maschi. La sua salute era fondamentale ecco perché erano necessari larghi fianchi e seno prosperoso ( anche se poi, contraddizione sociale, in pubblico doveva essere strizzato in corpetti fascianti affinchè non fosse ostentato); si è poi passati alla figura longilinea e filiforme dei primi anni 20 del 900. Per tornare alla curva prorompente del fisico a clessidra del dopo guerra le cui icone per eccellenza è stata Marilyn Monroe. Si dovrà aspettare in modo lento e continuo l’exploit della moda in passerella per vedere l’evoluzione della donna trasformarsi in morbida provocatrice a sensuale donna tonica ed asciutta che con le sue gambe magre e filiformi si mostra in tutta la sua femminilità.
Nella Gallery, le immagini di donne che raccontano l’evoluzione della bellezza femminile nel tempo, dall’epoca vittoriana fino ad arrivare ai giorni odierni dove, l’icona di bellezza indiscussa sono le super top model Bianca Balti, Kate Moss e Giselle Bunchen.
In conclusione, sorge spontaneo un quesito dopo questo excursus storico-femminile: contano poi tanto gli stereotipi? Si. come già accennato inizialmente, ogni donna almeno una volta nella vita ha avuto l’esigenza di ispirarsi ad una bellezza femminile ben delineata della società contemporanea, dunque è impossibile negare la loro influenza. E’ certo però che nella vita fondamentalmente non conta poi molto assomigliare allo stereotipo femminile di bellezza per eccellenza: se così fosse, la maggior parte delle donne il cui corpo non può essere identificato come perfezione di bellezza non avrebbero un partner, nè famiglia, nè matrimonio. Per fortuna, invece, la realtà ci dimostra ben altro.