Come in qualunque serata mondana e di spettacolo che si rispetti non poteva mancare la polemica verso qualcosa o qualcuno, polemica peraltro sollevata dall’immancabile popolo del web e dei social, attenti scrutatori, che non hanno aspettato un minuto di più per far diffondere in modo virale il messaggio che Sean Penn è un razzista. Ma cosa è successo sul palco della premiazione della notte del Cinema?
Sean Penn, mente stava per consegnare il massimo premio al regista Alejandro Gonzalez Inarritu, per il suo film Birdman, ha fatto una battuta poco appropriata per il momento “Chi ha dato la Green Card a questo figlio di put….?” in relazione al fatto che il regista è messicano. I messicani in America sono un popolo di emigrati e dunque spesso considerati una popolazione di secondo grado (per intenderci, come molti italiani considerano i marocchini che vivono in Italia), tentano spesso clandestinamente di attraversare il confine per giungere in America. Dunque la battuta di Penn, peraltro amico di Inarritu, si riferiva al fatto che un messicano per entrare in America regolarmente ha bisogno della carta verde, detta appunto green card, e che dunque anche il regista è un immigrato.
La battuta di Penn è stata subito captata in modo negativo da molti: prima fra tutti il popolo del web che lo ha subito additato come “razzista” e “offensivo”. Il regista vincitore Inarritu, in realtà, non pare se la sia presa, né sul palco né successivamente ha rilasciato dichiarazioni sull’accaduto. Ciò a dimostrazione del fatto che in America l’immigrazione messicana è spesso un topic di satira ed umorismo anche per sdrammatizzare la situazione della popolazione messicana clandestina in America. Un giornalista sul suo profilo Twitter ha di fatti dichiarato che nessun messicano che si rispetti, quando ritira un premio, non è oggetto di satira e di qualche americanaggine.
Dunque forse le accuse del web sono fin troppo esagerate per una battuta detta con assoluta spontaneità da Sean Penn, certo forse in effetti un tantino fuori luogo e l’attore avrebbe potuto evitarla, ma una volta fatta, non potendo più rimediare, le accuse rivoltegli sfiorano il livello del ridicolo e di un esasperato moralismo. Insomma, il minimo pretesto per fare polemica, anche dove la polemica proprio non esiste.