Il Festival di Sanremo si è concluso, adesso, ci si può sbizzarrire a commenti, voti e critiche ai protagonisti della kermesse italiana per eccellenza: i numeri di Sanremo nelle pagelle
Il festival è finito, adesso spazio al dopo Festival delle critiche: pioggia di polemiche e giudizi negativi e pungenti che, durante la gara, bisognava trattenere fra i denti a fatica per par condicio. Quali sono stati i flop e gli scivoloni peggiori della finale?
Innanzitutto, l’errore tecnico in classifica, proiettato sullo schermo (Nek nono al posto di Nina Zilli) mette in seria difficoltà il conduttore. Ma, l’errore lascia il tempo che trova, del resto sotto il punto di vista tecnico nulla da ridire, è scivolato tutto come l’olio con davvero pochi “intoppi”, forse un po’ noioso anche per questo: è andato tutto fin troppo bene!
Bravine le tre conduttrici, con sorpresa inaspettata di Rocìo, una presenza davvero positiva, non la solita bellezza muta ed incapace di esprimere una battuta o una parola in più, ma ha mostrato disinvoltura e padronanza della scena. Ma andiamo per ordine: ecco le pagelle.
L’ospitata dei coniugi Manenti: 65 anni di matrimonio, una vita passata insieme, quale migliore testimonianza del “Sanremo della famiglia” che Carlo Conti voleva trasparisse quest’anno; due simpatici vecchietti siciliani sposati da 65 anni che hanno portato tutti a fare un tuffo nel passato:quando ancora non si poteva uscire da soli e quando, per vedere la fidanzata, bisognava fare chilometri a piedi solo per vederla sulla soglia della porta osservato a vista dai fratelli maggiori di lei. Davvero altri tempi, come del resto è d’altri tempi l’unione incondizionata da 65 anni. Voto: 9
Arisa, il suo tutore e le sue gaffe: la cantante improvvisata presentatrice ha stupito, sotto tutti i punti di vista. Seppur non fenomenale nelle presentazioni con qualche gaffe ed errore di troppo, glielo si può anche perdonare dato che non è il suo mestiere. Si trovava per la prima volta ad affrontare una conduzione, e che conduzione, quella del Festival di Sanremo. Confusione con le parole, che si può perdonare anche per il modo ironico ed irriverente con cui ha saputo uscirne “illesa”, con battute davvero umoristiche e che hanno rotto la formalità del tipico Sanremo. Non è uscita illesa invece, dalla caduta durante le prove, questo spiega il tutore alla gamba che ha indossato con disinvoltura; forse troppa disinvoltura. Mettere in mostra alla finale il tutore che ha fatto capolino da una spacco vertiginoso, non è stato il massimo dell’eleganza. Fra le nuvole. Voto: 7 meno alla simpatia
Emma invece, ha deluso in parte le aspettative: conosciuta per la sua simpatia, autoironismo e spontaneità sembra che sul palco dell’Ariston abbia accusato un po’ l’eccesso di formalismo che, come lei stessa ha dichiarato, non gli compete. Vestiti a parte, sicuramente non dei più belli visti sul palco di Sanremo, ci si aspettava di più da Emma: più brio, meno “impacciataggine”, più fluidità. Ma, del resto, bisogna giustificarla: forse la sua figura era fin troppo “fuori contesto” a Sanremo, perché come sappiamo ci sono certi schemi anche di linguaggio e serietà che vanno rispettati, o forse, ci si aspettava che reagisse e spezzasse quell’alone di rigidità sanremese, forse si è sentita troppo nella gabbia del formalismo e non ha saputo neanche lei “collocarsi” nel modo più adeguato.
Tutto sommato però bisogna premiare il suo mettersi in gioco. Pesce fuor d’acqua. Voto di fiducia 6 e mezzo
E per Rocìo? La bella modella spagnola che sta muovendo i primi passi nella tv italiana con alcune comparse e ruoli di primo piano in alcune fiction, nonché fidanzata del bellissimo Raoul Bova, quasi nulla da ridire. Rocìo ha stupito, se non per la sua bellezza, conclamata e “scontata”, ha stupito per il modo di essere che ha portato sul palco: una bellezza sì, ma spontanea, simpatica, con humor, la battuta pronta, capace di fare da spalla al conduttore al pari di Emma o Arisa o forse anche meglio. Sfata il mito della bella muta. Voto 8.
Carlo Conti, adeguato e professionale. Presentatore di successo della tv, ha soddisfatto le aspettative: pochi errori, metodico, organizzato, anche simpatico all’occorrenza. Voto 8
Ospite comico della serata finale,Panariello: ha iniziato bene ma forse è finito un po’ nello squallido; ha iniziato con un’interpretazione fenomenale di Zero, ha proseguito poi con un monologo spaziando fra politica e qualunquismo e, a detta di molti, arriva a toccare il fondo con la battuta maschilista delle donne in politica: “Berlusconi ha vinto perché ha candidato Carfagna, Prestigiacomo; Renzi che è furbo ha candidato Madia, Moretti, Boschi, che è la più bella di tutte. Perché Monti non ha vinto?” E sul monitor compare una immagine impietosa di Annamaria Cancellieri. “Valla a fare una riunione di condominio con questa. Sembra Cecchi Gori”. Per fortuna si è ripreso in calcio d’angolo con la battuta a Conti: “ Renzi ha scritto su Twitter che anche l’anno prossimo il festival lo condurrai tu. Carlo, stai sereno”. Pesante. Voto 5
Altro ospite della serata, Gianna Nannini: scelta azzeccata poiché è si è voluto celebrare la musica italiana con un’icona d’eccellenza. In realtà si scopre che avrebbe dovuto cantare O’Sole Mio insieme a Massimo Ranieri, solo che lui è rimasto a casa bloccato con la febbre e lei si è esibita all’Ariston da sola. Sull’esibizione, qualcosa da ridire c’è: prima con Immensità, poi intonando la sua Sei nell’anima. In questa però ha preso uno, anzi due bei scivoloni, stonando: stecche e false partenze hanno infatti caratterizzato l’esibizione della Gianna nazionale sul palco. Stonata. Voto 4
Il top per Will Smith, ma del resto, per un attore e show man come lui non si poteva aspettare altro. L’attore americano arriva e prende in scacco il teatro. Ospitata sicuramente studiata e con un fine specifico: l’attore è giunto per promuovere il suo film, Focus, in sala il 5 marzo. Ma aldilà dei suoi fini promozionali, la sua performance sanremese non è criticabile: un tentato rap con Carlo Conti, una pseudo-carrambata col suo doppiatore italiano Pino Insegno ed intona ad alta voce Volare-oh-oh. Professionale come sempre. Voto 10
Il momento della lettura dei “pensierini” delle tre vallette a fine serata, molto discutibile, era un momento di cui poteva farsi anche a meno; parole struggenti, un po’ di frasi fatte, un po’ imbarazzante se si pensa che girava voce durante il festival che non scorresse proprio una grande simpatia e stima fra Arisa ed Emma. Solo male lingue o verità mascherata per esigenza di palcoscenico? Patetiche.Voto 3