Il metodo di meditazione “Mindfulness”, secondo un recente studio, è ottimo per aiutare a dormire meglio
Secondo uno studio pubblicato online su “Jama Internal Medicine”, la pluricelebrata meditazione “Mindfulness” aiuterebbe a riconciliarsi con Morfeo.
Secondo il mini-trial condotto da un team statunitense dell’University of Southern California di Los Angeles, la mindfulness (letteralmente ‘consapevolezza’) è in grado di aiutare a migliorare la qualità del sonno in soggetti con un’età media di 66 anni, alle prese con disturbi di entità moderata. Lo studio ha messo a confronto la meditazione con un programma più strutturato finalizzato a modificare le cattive abitudini legate al sonno e a instaurare una routine più sana. L’analisi, spiegano David S. Black e gli altri coautori dello studio, ha coinvolto 49 persone: 24 hanno seguito pratiche di meditazione standardizzate, 25 hanno partecipato a interventi educativi di igiene del sonno.
Le differenze fra i due gruppi sono state misurate usando l’indice ‘Pittsburgh Sleep Quality Index’, un questionario ampiamente utilizzato sui disturbi del sonno. Risultato: i ‘meditatori’ hanno mostrato un miglioramento maggiore rispetto all’altro gruppo, sia nei punteggi calcolati con questo indice, sia su parametri secondari, spia di insonnia, sintomi di depressione, interferenze della stanchezza e entità della fatica. Gli scienziati non hanno invece osservato differenze fra i due gruppi per quanto riguarda ansia, stress o segnalazione infiammatoria, parametri diminuiti in entrambi i casi nel tempo.
La meditazione mindfulness, concludono i ricercatori, “sembra possa avere un ruolo nell’affrontare il carico prevalente dei problemi di sonno in tarda età“. L’auspicio è che i risultati dello studio vengano replicati in futuro: intanto, “un training di questo tipo” per la mente “appare avere almeno qualche utilità clinica per la risoluzione di disturbi di sonno moderati e delle problematiche diurne sonno-correlate nei soggetti più anziani“.
Il Mindfulness deriva dagli insegnamenti del Buddismo ed è una modalità di prestare attenzione al fine di risolvere (o prevenire) la sofferenza interiore e raggiungere un’accettazione di sé attraverso una maggiore consapevolezza della propria esperienza che comprende: sensazioni, percezioni, impulsi, emozioni, pensieri, parole, azioni e relazioni.