David Moore, repubblicano dello stato del Montana negli Usa, ha proposto un decreto legge in cui si prevede un tassativo divieto ad indossare i leggins in pubblico e per chi infrange la legge previste multe ed anche il carcere
La notizia che indossare i leggins potrebbe diventare un reato non è una bufala, ma una realtà un pò paradossale ed incredibile. Ma le donne italiane che sono leggins-dipendenti possono stare tranquille, non stiamo parlando dell’Italia. Il divieto di indossare i leggins pare sia una vicenda che interessa lo Stato del Montana, negli Usa. A quanto pare, il repubblicano David Moore ha proposto una legge, table house Bill 365, in cui i famosi pantaloni super strech che calzano come delle vere e proprie calze, potrebbero diventare illegali se indossati in determinati luoghi pubblici. Secondo Moore questo indumento è stato scambiato per un pantalone da troppe donne che ormai lo indossano in quasi tutte le occasioni: non solo per la palestra o per fare qualche esercizio fisico in casa, ma per fare la spesa, per passeggiare ed anche per andare ad eventi mondani dei più disparati. Ma il così detto “pantacollant” a detta di Moore ( e non solo) metterebbe troppo in bella mostra il lato b della donna non lasciando spazio all’ immaginazione di chi osserva. E’ possibile infatti paragonare il leggins ad una vera e propria calza, quasi una seconda pelle per quanto sia aderente alla gamba. Secondo Moore quindi questo indumento sarebbe una vera e propria indecenza per la società, e dunque si vuole vietare di indossarlo nei luoghi pubblici. Addirittura la legge prevederebbe non solo una multa ma anche il carcere per coloro che non rispettano il divieto. Secondo Moore e la Commissione legislativa che ha approvato il decreto, l’accusa sarebbe quella di atti osceni in luogo pubblico.
Tutto il polverone alzatosi nel Montana è dovuto allo scandalo che si è creato dopo la manifestazione del flash mob Bare as you dare, in cui centinaia di persone si sono organizzate per pedalare nella cittadina di Missoula completamente nudi. In quel caso la manifestazione era stata organizzata per far si che si riconoscessero i diritti dei ciclisti a pedalare liberi per le strade pubbliche.
Questa notizia sta creando non poche polemiche a livello internazionale, opinione pubblica si divide: chi pensa che sia una mossa intelligente e che potrebbe dare finalmente un freno all’indecenza che ormai si vede ovunque, dove l’abbigliamento sembra essere diventato non un modo non per coprirsi ma per sottolineare ancora di più alcune parti intime del proprio corpo come il seno ed i glutei. Altri invece vedono questa iniziativa dello stato del Montana troppo esagerata, se si pensa che le persone potrebbero rischiare anni di carcere solo per aver mostrato il loro lato b perfettamente fasciato dai leggins, quando, paradossalmente, persone che compiono crimini e reati più efferati come rapine e truffe hanno la stessa pena ed in alcuni casi anche minore. Il paradosso sfiora la comicità in questo caso.
Limitare il modo di abbigliarsi in luoghi pubblici sicuramente non metterà un freno all’indecenza generale della società, posto che ormai oggi, la vera piazza indecente del mondo non è quella delle città ma quella del web, dove ogni giorno è possibile reperire qualunque tipo di oscenità che sono facilmente alla portata dei minori.
In Italia il leggins è diventato un capo di abbigliamento dei più sexy e pratici che le donne possano indossare: difficile pensare che se ne potrebbe fare a meno. I brands di abbigliamento ne hanno creati dei più disparati, con fantasie e dettagli che li rende sportivi, casual chic ed addirittura eleganti da abbinare ad un vertiginoso tacco da sfoggiare in una serata glamour. Anche in questo caso però, il limite è nella decenza di chi li indossa; è la donna che deve sapere quando metterli e quando evitare un indumento così tanto aderente che evidenzia le sue forme: è tutta questione di bon ton. Ma si sa, non è che l’America sia propriamente riconosciuta per il bon ton e l’eleganza delle donne dunque, forse, l’iniziativa di Moore potrebbe non essere criticabile.