Bufera di polemiche per l’attesa partecipazione di Conchita Wurst, il cantante omesessuale Drag Queen, che salirà nelle prossime ore sul palcoscenico del festival di Sanremo: i cattolici in prima linea, “è immorale per la salvaguardia del diritto naturale”
Ancor prima di salire sul palco di Sanremo ed è già polemica. Più che polemica, una valanga di polemiche che fioccano per l’ospite tanto discusso, controverso ed allo stesso tempo attesissimo: Conchita Wurst. L’alter ego del cantante austriaco Tom Neuwirth, che ha dato vita ad un personaggio femminile irriverente, che può essere definito un po’ la sua immagine da palcoscenico: la donna con la barba che canta.
E’ l’ennesima strategia sanremese? Forse. Per aumentare l’audience di una trasmissione che forse, più che essere vista per i suoi contenuti e per la gara canora, è vista solo perché rappresenta ciò che rimane dell’Italia tradizionalista di qualche anno fa. Forse. Le polemiche dei più ferrei cattolici non si è fatta attendere: è assolutamente immorale che una “persona” a questo punto non si sa se donna o uomo, abbia questa visibilità su di un palcoscenico che rappresenta la tradizione della musica italiana. Le polemiche però lasciano il tempo che trovano; lo dimostra lo scarso successo della petizione su Change.org lanciata da Radio Spada per chiedere l’annullamento della partecipazione di Conchita Wurst a Sanremo “contro l’ideologia del gender e contro l’omosessualismo militante, e per la difesa del diritto naturale”. Solo 1682 persone hanno sottoscritto la petizione a cui hanno aderito due associazioni minori come Italia cristiana e Confederazione Civiltà Cristiana. E solo un partito politico, Forza Nuova. Per il resto, la politica italiana se n’è lavata le mani come del resto è giusto che sia in questi casi.
La figura della drag queen con la barba è stata creata dal cantante austriaco Thomas Neuwirth come risposta ai pregiudizi incontrati per la sua omosessualità, mentre l’alterego di Conchita Wurst non ha nulla a che fare con la transessualità. Lo stesso Conti infatti ha specificato che il cantante drag queen si esibirà soltanto,con la sua canzone più famosa, senza essere intervistata sulla sua vita privata e sui profili più scabrosi della sua identità controversa, in nome del rispetto del principio sanremese che è quello di celebrare esclusivamente la musica, di qualunque tipo e soprattutto di qualunque sesso e tendenza sessuale sia il cantante. Si sa, Sanremo è Sanremo, nasce per celebrare la musica italiana ma poi si trasforma nelle show delle polemiche o la gara a chi fa più scandalo, gaffe e scalpore. E come non riconoscere che la maggior parte delle persone lo segue per questo, più che per le perle di musica italiana che gareggiano per tutte le serate.
E non è da escludere che l’invito di Conchita a Sanremo sia stata una mossa azzardata, sì, ma studiata a tavolino dall’entourage e dall’organizzazione del festival italiano più discusso che ci sia: alla fine ciò che conti è che se ne parli, sia in bene che in male. Stasera vedremo cosa succederà sul palco dell’Ariston e soprattutto se Conchita sarà applaudita per la sua voce o fischiata per una presa di posizione di “estremo cattolicismo” ingiustificato.