Sono tantissime le persone che soffrono di allergie varie, le più fastidiose sono quelle legate al cibo, soprattutto se si tratta di alimenti gustosi e golosi
Diciamoci la verità, se siamo allergici ai broccoli non ci lamentiamo, anzi potremmo essere contenti, ma se siamo allergici al cioccolato, alle fragole o alle arachidi allora è una tragedia. Proprio per quanto riguarda le arachidi, cibo amato da tutti, è stato scoperto un modo per “prevenirne” l’allergia. Basta introdurre precocemente le arachidi nella alimentazione dei bambini.
Questo metodo ha portato ad una riduzione di oltre l’80% di questi disturbi. Lo ha rilevato uno studio sostenuto dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) e condotto dall’Immune Tolerance Network. I risultati appaiono on line sul ‘New England Journal of Medicine’ e sono stati presentati oggi in occasione del meeting annuale della American Academy of Allergy, Asthma and Immunology a Houston.
I ricercatori, guidati da Gideon Lack del King College di Londra, hanno progettato la ricerca sulla base di alcune osservazioni effettuate su bambini israeliani, che hanno tassi inferiori di allergia alle noccioline rispetto ai bambini ebrei residenti nel Regno Unito. A differenza di questi ultimi, i piccoli israeliani cominciano a consumare alimenti contenenti arachidi molto presto nella loro vita. Lo studio ha dunque testato l’ipotesi che i tassi molto bassi di allergia alle arachidi in questa popolazione possano essere il ??risultato di alti livelli di consumo di arachidi nella prima infanzia.
I ricercatori hanno così valutato l’incidenza della allergia alle arachidi a 5 anni di età, rilevando una riduzione complessiva dell’81% nei bambini che hanno cominciato presto a cibarsi di questo alimento, rispetto ai piccoli che non lo hanno mai consumato. “Fino al 2008, le linee guida di pratica clinica raccomandavano di evitare cibi potenzialmente allergenici nella dieta dei bambini a rischio accresciuto di sviluppare questi disturbi“, commenta Daniel Rotrosen, direttore della Divisione di Allergologia, immunologia e trapianti del Niaid. “Il nostro studio è il primo a dimostrare, invece, che la rapida introduzione di arachidi nella dieta è in realtà utile e rappresenta un approccio efficace per gestire un problema di salute pubblica serio“. Uno studio di follow-up chiederà ora a tutti i partecipanti all’indagine di evitare il consumo di arachidi per un anno. Questi risultati determineranno se è necessario un consumo di arachidi continuo per mantenere la ‘tolleranza’ a questa golosa frutta secca.