Mattel si ritrova per l’ennesima volta a fare i conti con giocattoli come la Barbie che non vanno più di moda. La prova è arrivata oggi con le dimissioni repentine del suo amministratore delegato e presidente, Bryan G. Stockton, e con la diffusione di conti preliminari del quarto trimestre e dell’intero anno 2014 decisamente peggiori delle stime. Stockton, da tre anni al vertice di Mattel, ha lasciato anche il consiglio di amministrazione. Christopher A. Sinclair, membro del cda dal 1996 e dal 2011 membro indipendente, è stato nominato con effetto immediato presidente e a.d. ad interim. Non c’è alcun riferimento ai motivi dell’uscita di Stockton, che viene semplicemente ringraziato “per i suoi contributi nel corso degli ultimi 15 anni” ma non è un mistero che marchi come Barbie e Fisher-Price stiano andando male. Nel terzo trimestre le vendite della bambola che ha fatto giocare per 55 anni milioni di bambine sono crollate del 21% contribuendo a un calo dei profitti del 22% e dei ricavi dell’8%. In attesa della pubblicazione dei conti di venerdì alle 12 italiane, il titolo Mattel cede il 4,71% ma nel pre-mercato era arrivato a un -11%. E’ la reazione alle attese del gruppo: Mattel stima utili per azione trimestrali da 44 centesimi inclusi oneri da 8 centesimi, decisamente sotto il consensus da 88 centesimi. I ricavi trimestrali sono visti in calo del 6% a 1,99 miliardi di dollari contro i calcoli degli analisti per 2,14 miliardi. Il gruppo ha annunciato un dividendo nel primo trimestre da 38 centesimi di dollaro per azione.
Crisi per Barbie: calate le vendite del 21%
- Autore articolo Di Rita Caridi
- Data dell'articolo 26 Gennaio 2015 17:02