Torino innalza i suoi abbaglianti riflettori sulle prestigiose vetrine di Palazzo Madama che si veste di una spiccata eleganza, del tutto singolare, e che si attornia di cultura, per riappropriarsi dello storico appellativo, risalente all’ epoca fascista, di “baricentro della moda”, sottrattogli prepotentemente, in età successiva dal signorile Palazzo Pitti fiorentino e dalla modaiola via Condotti romana, ritenute oggi le imperanti capitali del buon gusto e della dolce vita. Non a caso da giorni vige una trepidante attesa per la mostra più ricercata dell’anno presentata dal capoluogo piemontese, che aprirà le sue sfarzose sale al pubblico dal 5 dicembre al 18 gennaio 2015. Dal titolo “Affetti Personali -storie di donne e di moda-” ci si addentra in un iter sensazionale volto alla riscoperta delle sviscerate raffinatezze e antiche tendenze che hanno caratterizzato l’epoca novecentesca, più precisamente il periodo concernente gli anni che vanno dal 1920 al 1990. Oggetti vintage dal ricordo mastodontico: dalle scarpe indossate da Ava Gardner nel film “La Contessa scalza” di Joseph L. Mankiewicz, alle calzature realizzate da Aldo Sacchetti nel 1965 donate alla mostra dalla ex modella Wanda Maifredi, per passare poi ai poliedrici capi, che raggiungono una media di cento oggetti, arraffati tra gli opulenti guardaroba di quarantacinque nobildonne piemontesi che svariano dagli abiti barocchi alla lingerie d’ haute couture. Un’ inedita carrellata di ciò che fu la vera storia della moda durante quei turbolenti anni raccontata dagli abiti stessi, in cui saltano subito all’occhio i tessuti d’uso comune privilegiati e le particolareggiate rifiniture in canapa o in rayon, oltre che ai colori sobri prediletti dal secolo scorso. L’ autentico “Made in Italy” viene ripresentato nella sua accezione primordiale che vanta le tecniche sartoriali tradizionali delle mise d’uso, tra canotte corte dalle fantasie floreali e preziosi bijoux, per aprire uno squarcio, ormai dimenticato, di quella che fu l’epoca d’oro torinese. “ Abbiamo invitato i cittadini a riaprire i vecchi guardaroba e a dare un’ occhio in soffitta per contribuire a un progetto comune”, così spiega la sua idea Paola Ruffino, l’organizzatrice dell’evento, e il risultato ha prodotto tanti consensi e dati sorprendenti: sono stati donati più di 250 abiti, dai capi più comuni agli abiti più ricercati e che adesso sono custoditi all’interno del prestigioso Palazzo, accompagnati da numerose didascalie, che raccontano la vera anima di quei piccoli tesori che non risentono dell’inesorabile scorrere del tempo, per trasportarci in un’eco lontana che riecheggia nella mente e nei ricordi.
Torino, Palazzo Madama.
Museo Civico d’Arte Antica
Orari: martedì-sabato 10:00-18:00 domenica 10:00-19:00
Ingresso Museo: 10 euro