Le italiane e gli italiani? Acquistano sempre di più online
Dove evidentemente sono in grado di trovare degli assortimenti e dei prezzi più convenienti rispetto a quanto non possano fare nel negozio vicino a casa. Se a poi a ciò aggiungiamo una maggiore comodità nella realizzazione dell’operazione di acquisto, e il fatto che le spedizioni sono sempre più rapide ed economiche (spesso a costo zero), il dato è tratto.
Stando a quanto afferma la società americana Forrester Research, in una sua nuova ricerca, il trend dovrebbe essere destinato a continuare anche nei prossimi anni, valutato che il mercato si sta adattando gradualmente alle mutevoli esigenze dei clienti e all’evoluzione tecnologica. Entro il 2022, il numero degli acquirenti dovrebbe raggiungere quota 911 milioni di unità, contro i 700 milioni del 2018, ovvero pari al 31% della popolazione globale online.
Per Forrester, la moda è il secondo settore di vendita al dettaglio più grande dopo quello alimentare. Un quarto della spesa per l’abbigliamento, accessori e calzature – aggiunge l’analisi – avviene già online, e questa tendenza sta crescendo rapidamente.
Gli analisti americani hanno previsto come le vendite della moda online raggiungeranno a livello globale quota 765 miliardi di dollari nel 2022, ad un tasso annuale di crescita composto (CAGR) del 13%, rappresentando il 36% di tutte le vendite totali della moda in tutto il mondo.
Il dossier afferma che il primo Paese in Europa per vendite effettuate online è il Regno Unito, che è riuscito a scavalcare la media globale del 15% nel commercio al dettaglio. Dietro il Regno Unito troviamo poi la Germania, mentre l’Italia, in questo ambito, è probabilmente considerabile come un mercato ancora emergente per la vendita della moda online, con il livello più basso tra i Paesi dell’area UE-7.
Nonostante il dato di partenza non sia certamente dei più incoraggianti, Forrester afferma come vi sia un aumento di fiducia dei consumatori, e come questo sia di buon auspicio per le vendite della moda online, il cui incremento dovrebbe raggiungere un buon 24% entro il 2022.
Prospettive dunque piuttosto incoraggianti, che riteniamo possano essere gradualmente confermate dai dati commerciali online dei prossimi trimestri.