Il marchio di moda Orla Kiely, noto per il suo aspetto grafico particolarmente iconico, e tra i brand che sembravano essere più promettenti in quel di Londra, ha terminato la sua corsa
Kiely Rowan Plc, la società che detiene l’utilizzo commerciale del marchio, ha infatti dichiarato che l’azienda ha cessato l’attività il 17 settembre, con la chiusura di tutti i propri negozi. Ricordiamo che il gruppo aveva iniziato ad espandersi rapidamente, aprendo negozi di successo a Londra – a Covent Garden e sulla King’s Road – e a Kildare, in Irlanda.
L’azienda si sta scusando con i propri clienti per gli eventuali disagi causati, e in una dichiarazione sul sito web (ormai defunto) ha aggiunto un ringraziamento nei confronti di tutti coloro i quali hanno sposato il proprio marchio e i propri progetti nel corso degli anni. La dichiarazione è stata firmata “Orla, Dermott e il team”, ovvero Orla Kiely, che gestiva l’azienda insieme a suo marito, Dermott Rowan, e l’intero staff di supporto.
Ad ogni modo, non tutto il brand Orla Kiely sembra essere destinato a sparire, considerato che, secondo quanto prontamente affermato dall’azienda, l’amministrazione di Orla Kiely Home and Design non verrà interessata da questo provvedimento, con la gamma di accessori e articoli per la casa che continuerà pertanto ad essere venduta attraverso vari partner di distribuzione.
Rimane tuttavia l’amaro in bocca per questa inversione di tendenza nello sviluppo di Orla Kiely che, secondo quanto afferma l’ultima serie di documenti contabili depositati da Kiely Rowan, ha registrato entrate per sole 77.260 sterline annue nell’esercizio concluso il 31 marzo 2017, in calo rispetto a 109.139 sterline dell’anno precedente.
Lee Ranford, partner e capo del team di insolvenza di Russell-Cooke, ha dichiarato comunque che c’è ancora la possibilità che la società possa essere salvata dal collasso totale, con un impatto da quantificare sui suoi dipendenti. “Potrebbero esserci operatori interessati a comprare alcuni o tutti i business di Orla Kiely, se liberi dal peso del debito verso creditori attuali”, ha affermato.
“Il destino dei dipendenti può dipendere dal fatto che sia possibile trovare un acquirente. I contratti dei dipendenti non vengono automaticamente interrotti quando una società entra in amministrazione straordinaria, come ora avvenuto” – ha poi precisato. Una volta nominato, l’amministratore straordinario ha 14 giorni entro i quali decidere se conservare o meno i rapporti dipendenti. Tuttavia Ranford ha precisato che “in pratica, a meno che l’amministratore non continui a esercitare il business aziendale, è probabile che i dipendenti vengono licenziati”.