Il Pitti Uomo edizione n.92, fiera da quasi 400 milioni di euro, in programma a Firenze fino al 16 giugno, apre in maniera ottimista
Ivan Scalfarotto, sottosegretario allo Sviluppo economico, citando le previsioni del Fondo monetario internazionale, ha sottolineato che il Paese “sta ripartendo”: “Oggi parlo ad una platea d’imprenditori – ha detto – e tutti sanno che s’investe e poi i risultati avvengono dopo un po’, come succede in agricoltura. Le piante si seminano ed il frutto arriva dopo un po’. I frutti ci sono, l’Italia sta ripartendo evidentemente: pensiamo di aver fatto un ottimo lavoro nei mille giorni di governo, e quindi andremo avanti”. “La nostra moda non pretende, non richiede, non si nasconde dietro ai protezionismi – ha osservato quindi Scalfarotto – il 44% degli espositori e’ straniero, e lo e’ il 57% dei nuovi arrivi. Non si cresce al riparo dei dazi e delle barriere, ma solo con la competizione in campo aperto, solo la competizione porta ibridazione e arricchimento”.
Secondo il sottosegretario Scalfarotto “la moda italiana sta recuperando l’idea della propria grandezza, in un settore dove il talento individuale e’ fondamentale, il talento se sta dentro un tessuto comune fa gioco di squadra. Se tanti geni nascevano a Firenze nel Rinascimento non era per caso: era perché c’era un terreno fertile per quel talento. La stessa cosa succede nella moda”.
“Si sta continuando a lavorare sul filone della cultura, ma anche su missioni assieme per promuovere il Made in Italy nel mondo”- ha affermato il sindaco Dario Nardella – “A meta’ luglio il sindaco di Milano sara’ qui a Firenze – e saremo gia’ in grado di esporre i primi frutti di questa collaborazione”. Firenze-Milano per la moda devono lavorare assieme: “Se non succede il governo si ‘adombra'”, è la risposta sorridente di Scalfarotto. “Milano e Firenze – ha aggiunto – non solo possono collaborare, devono collaborare. E’ un imperativo categorico”.
Compito del governo, ha evidenziato ancora il sottosegretario, “e’ incoraggiare il sistema e anche di utilizzare i fondi pubblici per esempi virtuosi non finanziando a pioggia qualsiasi cosa ma selezionando quelle operazioni che portano alla costituzione di un sistema”.