Dalle cloche di Emporio Armani ai colbacchi di Moncler, dalle bombette di Brunello Cucinelli ai baschi di Ralph Lauren: un unico imperativo regna incontrastato tra le prestigiose maison dalle griffe di lusso e domina sulle passerelle metropolitane, il cappello, che resta l’accessorio indiscusso e prediletto senza tempo. Palazzo Pitti, lo scorso maggio, ne dedicò un’intera mostra nella sua sfarzosa Galleria del Costume, per ripercorrere, attraverso una carrellata di inedite fotografie e documentazioni, la sua lunga storia , contrassegnata da rifiniture artistiche e inusuali modelli del tutto stravaganti.
In fondo il cappello, confortevole copricapo o abituale vezzo , è uno di quei pochi capi che meglio di ogni altro ci più presenta e rappresenta: tondo, piatto, largo o voluminoso che sia è quel piccolo dettaglio che fa la differenza, e che, se accuratamente scelto, valorizza ogni tipo di outfit. Audrey Hepburn a suo tempo, incantò il pubblico con il suo cappello a falda larga in perfetto en pendant all’abito nero di Givenchy in “Colazione da Tiffany”, o come dimenticare l’inconfondibile charme di Sean Connery che in veste di James Bond indossava il suo inseparabile Sandown marrone a testa stretta durante le sue segrete missioni, riuscendo addirittura a trasformarlo in un oggetto iconico sofisticato, tanto da essere oggi custodito nelle prestigiose vetrine della storica boutique londinese “Lock Co. Hatters” in St. James’s Street. Ma un modello in particolare calca ripetutamente le ultime passerelle durante le fashion week newyorchesi : posizionato dritto, obliquo, pendente o dalla posa dispettosa, il basco, ritorna a rivivere sulle défilés e sui più importanti red carpet . Sono quasi del tutto dimenticati i tempi lontani in cui il dinamico berretto serviva a simboleggiare l’appartenenza patriottica a un’identità nazionale ancora stridente e forse utopistica per molti: da sempre considerato emblema assoluto di libertà e ribellione contro il conservatorismo e le ingiustizie, il basco ha avuto un ruolo sacrale nelle lotte di potere, tanto che El Che, ornato dall’immancabile stella d’oro della bandiera cubana, ne fece il suo segno distintivo.
Associato spesso ad un’immagine virile e bellicosa, la moda col passare degli anni ne ha cambiato gradualmente i connotati, conferendogli eleganza, raffinatezza e quel particolare stile dal retrogusto anticonvenzionale da bohémien francese che inebria e seduce tutti, ricalcando l’immagine, decisamente stereotipata, del basco indossato dall’impressionista Renoir mentre, assorto nella sua arte, era intento riprodurre l’ “en plein air” nei suoi celebri dipinti.
Ma oggi il basco viene ancora una volta magistralmente reinterpretato da Ralph Lauren nella presentazione della nuova linea Resort Collection; morbidi, casual e chiccosi i modelli della recente collezione variano in tessuti e ornamenti: i dettagli aristocratici ostentano tratti di dandismo ottocentesco, in cui la palette cromatica scelta predilige il rosa confetto chiaro proposto su abiti leggiadri in seta, chiffon e georgette. Fanno meno capolino i colori pastello, mentre il bianco e il nero si alternano in contrasto tra pantaloni all -black abbinati ad attraenti top velati dalle sinuose trasparenze e adorabili gonne plissé da portare sopra il ginocchio. Baschi di tutte le forme e dimensioni: in feltro pregiato, in morbido cashmere o in delicato velluto, e già molti hairestylist hanno elargito svariati consigli su come e su quale acconciatura indossarli, e pare che la sola regola da seguire attentamente sia se si sceglie di acconciare i capelli con un semplice side-haire, e in questo caso il basco dovrà essere posizionato sul lato opposto della pettinatura. Insomma per il corrente inverno è già esplosa la “BascoMania” che dalle prossime ore sarà più giocosa e graffiante che mai!.