Ricerca: con il caffè si riduce il rischio di diabete, obesità e tumore

Il caffè ha effetti positivi sulla salute e sul benessere dell’organismo. A confermarlo, una recente review pubblicata il 30 agosto 2017 su ‘Food Science and Nutrition’ a cura dei ricercatori della Gazy University di Ankara, in Turchia, che studia l’associazione tra consumo di caffè e minore rischio di sviluppare alcune malattie cardiovascolari e neurodegenerative

Diversi studi presi in esame hanno, infatti, confermato che i composti bioattivi contenuti nella bevanda hanno un effetto protettivo che diminuisce il rischio di diabete di tipo 2, obesità e anche alcune tipologie di tumore.
Il caffè è una delle bevande più bevute al mondo, contiene numerosi composti bioattivi quali la caffeina, gli acidi clorogenici e gli alcoli diterpenoidi che sono stati associati a numerosi potenziali benefici per la salute. Ad esempio, la caffeina riduce il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative (morbo di Parkinson e Alzheimer), gli acidi clorogenici e gli alcoli diterpene svolgono un ruolo benefico per la salute, quali antiossidanti e chemiopreventivi.
Gli esperti ricordano anche gli effetti positivi sulle performance cognitive, soprattutto nelle situazioni di maggiore sforzo mentale, che richiedono particolare attenzione e concentrazione. Il caffè, infatti, diventa un vero e proprio alleato per contrastare la fatica del rientro: un’assunzione moderata favorisce la concentrazione e aiuta a mantenere alto il livello di attenzione.
Diverse ricerche hanno suggerito che la dopamina, un neurotrasmettitore che aiuta a controllare i centri di ricompensa e del piacere del cervello e che regola le risposte emotive, può mediare alcuni effetti della caffeina sul comportamento. Nel cervello, l’adenosina che agisce da sedativo sul sistema nervoso centrale e induce sensazioni di stanchezza, viene contrastata infatti dalla caffeina, che si può legare ai ricettori dell’adenosina e agisce come un ‘impostore’, bloccando l’azione della stessa, contrastando la stanchezza e favorendo l’attenzione, come dimostra uno pubblicato sul ‘Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics’.
Dalla ricerca risulta inoltre che il caffè favorirebbe un comportamento cooperativo, che evidenzia il suo ruolo di alleato nella condivisione all’interno della socialità. In ultimo, valutando le risposte emotive dopo l’assunzione di caffè, sarebbe emerso che chi lo beve ricerca diverse esperienze emotive dalla bevanda: energia, positività, benessere emotivo e una sensazione di concentrazione mentale. Già nel 2011 l’Efsa (European Food Safety Authority) aveva indicato un rapporto di causa-effetto tra una dose di 75 mg di caffeina (circa una tazzina) e l’aumento di attenzione, confermando il ruolo positivo del caffè sull’attenzione e sulla concentrazione.

AdnKronos