L’onda lunga delle Secessioni è al centro di una grande mostra allestita a Rovigo, negli spazi di Palazzo Roverella, fino al 21 gennaio
Per la prima volta che in Italia, negli spazi di Palazzo Roverella, a Rovigo, viene dedicato un grande approfondimento a tutti i grandi movimenti modernisti che animarono l’Europa del primo ‘900, in una grande mostra prevista fino al 21 gennaio, in ci si evidenzierà come per questi movimenti si trattasse più che di stile, di battaglie ‘politiche’, combattute all’interno del sistema dell’arte dell’epoca.
Il curatore Francesco Parisi, artefice della selezione di opere in collaborazione con prestigiose istituzioni museali quali l’Albertina, la Klimt Foundation, il Museo Villa Stuck, la Narodni Galerie e altre ancora sottolinea: “La prima Secessione è nata a Monaco nel 1892 come una rivolta conto l’uso espositivo dei Salon francesi”, una querelle che riguardava più l’allestimento delle opere a quadrerie che i contenuti e gli stili. “Era una lotta per il potere – ribadisce il curatore – e la stessa denominazione, ‘Secessione’, fu inventata dai giornalisti per spiegare quegli avvenimenti. Agli artisti guidati da Stuck il nome piacque e lo adottarono in modo definitivo”. A Vienna, cinque anni dopo, il nome acquista un’accezione diversa, ma ancora una volta “si tratta di politica e non di stile. Klimt, il rappresentante più prestigioso della Secessione viennese, connotata dal trionfo del decorativismo, era del resto già famosissimo”. “Qui a Rovigo – prosegue Parisi – abbiamo portato gli artisti del gruppo ‘Sursum’, l’anima slava e bizantineggiante, con soggetti a prevalenza magico-esoterica”.