Il 3D ha ormai cominciato a stuzzicare la fantasia sia dei designer che degli ingegneri, ed ora anche la moda vuole la sua parte.
La stilista Catherine Wales, londinese, ha deciso di sfruttare la tecnologia 3D per creare accessori fashion.
La sua collezione, Project DNA, è stata pensata per “spingere il limite della tessitura digitale all’interno del mercato di lusso“. Il mezzo utilizzato è la stampa 3D e il materiale è il nylon bianco: nascono così vari oggetti che uniscono design e moda, come corsetti o coprispalle di piume.
Ispirato dal concetto di identità e dalla struttura cromosomica umana, Project DNA è caratterizzato da pezzi cavi e intercambiabili tra loro.
La stilista ha come prima cosa sottoposto a scansione i corpi delle indossatrici e poi ha importato i dati nel software di modelling 3D. I modelli sono poi stati inviati alla stampante 3D.
La tecnologia, conosciuta anche come prototyping, permette alla stampante 3D di leggere i dati e depositare pian piano gli strati del materiale scelto fino a generale il prodotto finale.
Al momento, i pezzi della collezione sono esposti al Design Museum come parte della mostra “Il Futoro è Qui: una Nuova Rivoluzione Industriale“.