Tutto quello che c’è da sapere sulla marcatura elettrolitica: caratteristiche, vantaggi e tanto altro
La marcatura elettrolitica è un tipo di marcatura indelebile che si adatta in modo ottimale alla maggior parte dei materiali che vengono considerati buoni conduttori di elettricità. Il procedimento si svolge per effetto del passaggio di una carica elettrica a bassa intensità e a bassa tensione da un polo positivo, rappresentato di solito da un blocco di grafite munito di tampone assorbente che funge da elettrodo, a un polo negativo, rappresentato dal pezzo che deve essere marcato. L’incisione elettrolitica viene adottata per marcare, in modo particolare, i metalli duri, l’alluminio, l’acciaio e l’acciaio inox. A prescindere dal livello di durezza che contraddistingue le superfici su cui si interviene, l’unità di marcatura elettrolitica è in grado di assicurare standard di qualità elevati.
Le applicazioni e i settori di utilizzo della marcatura elettrolitica
La marcatura elettrolitica è indicata nelle circostanze in cui è necessario evitare che vengano deformate le superfici dei materiali, come avviene nel caso della marcatura di superfici in stretta tolleranza. Vale la pena di mettere in evidenza che i liquidi elettrolitici possono essere utilizzati senza rischi nella quotidianità, dal momento che non sono nocivi e offrono il massimo della sicurezza. Per quanto riguarda le modalità di esecuzione, è indispensabile che la carica elettrica passi per mezzo di un’incisione su una matrice semiporosa, con un liquido elettrolitico specifico che la rende conduttiva. Il sistema è in grado di funzionare tanto con corrente alternata quanto con corrente continua: sulla superficie del pezzo il disegno che è riprodotto sulla matrice viene marcato grazie all’azione elettrochimica.
I vantaggi offerti dalla marcatura elettrolitica
L’incisione elettrolitica mette a disposizione molteplici vantaggi, a cominciare dal fatto che essa risulta compatibile con la tecnologia Datamatrix. La corrente alternata permette di usufruire di una marcatura scura sugli acciai da utensili, sul ferro, sull’acciaio e su altri materiali ferrosi, mentre la corrente continua assicura una marcatura chiara su alluminio, argento e ottone, ma anche su altri materiali non ferrosi come lo stagno e il rame. In genere questo metodo di marcatura indelebile viene sfruttato quando si ha la necessità di identificare serie di prodotti di volume ridotto. Per l’esecuzione di marchi permanenti, l’incisione elettrochimica ha il pregio di non indurre tensioni nel materiale; vi si può ricorrere per superfici curve o piane ed è utilizzabile tanto per grandi produzioni quanto per piccoli lotti.
Le caratteristiche della marcatura elettrolitica
Questa marcatura permette di risolvere i problemi che hanno a che fare con gli agenti di corrosione di qualunque forma e con i coefficienti di attrito fra le parti meccaniche. Essa, inoltre, previene gli inconvenienti che sono correlati alle condizioni di temperatura estreme, al riporto meccanico, alla conducibilità elettrica e alla corrosione per sfregamento. Si tratta di potenziali problemi che possono riguardare tutti gli ambiti industriali, ma che coinvolgono nello specifico i settori in cui è necessario provvedere al trattamento di parti in metallo di dimensioni notevoli che, proprio per questo motivo, non possono entrare nelle vasche di elettrolisi.
Che cosa si può marcare
Questa marcatura consente di imprimere marchi, testi, codici a barre o qualsiasi altro elemento grafico direttamente sulla superficie del pezzo: si tratta di una marcatura permanente, e in quanto tale vi si può fare affidamento per specifiche applicazioni finalizzate a contrastare le contraffazioni. La rintracciabilità degli imballi o dei prodotti, così, viene garantita per tutto il loro ciclo di vita. Al di là del solo svantaggio relativo all’impossibilità di marcare i materiali che non sono conduttori di corrente, la marcatura elettrolitica si fa apprezzare per i suoi costi ridotti; la convenienza economica è, infatti, uno dei punti di forza di questo procedimento. Esso, inoltre, non crea rifollamento.
Quando scegliere la marcatura elettrolitica
Si fa riferimento alla marcatura elettrolitica nel settore della meccanica di precisione, e in particolare per le lame, per gli ingranaggi e per gli stampi, ma anche nell’industria automotive, per le valvole motore e per i cuscinetti a sfera. Nel novero degli altri campi di applicazione, vale la pena di mettere in evidenza l’industria medicale (soprattutto per la centimetratura delle cannule) e quella aeronautica.
Come avviene la marcatura
La corrente elettrica, il liquido elettrolitico e lo stencil sono i tre elementi indispensabili affinché la marcatura elettrolitica possa essere portata a termine. Lo stencil corrisponde alla matrice su cui deve essere inciso quello che poi dovrà essere marcato sul pezzo. Sono varie le tipologie di stencil a disposizione, differenti a seconda della metodologia di incisione e del supporto. Quest’ultimo, noto con il nome di serigrafato, è formato da una tela con varie maglie sulla quale viene collocato un composto gelatinoso; il composto in seguito viene tolto in corrispondenza della marcatura. L’asportazione avviene per via meccanica attraverso il pantografo. Il liquido elettrolitico può essere caratterizzato dalla presenza di componenti acide: in questo caso è necessario che esso venga neutralizzato.