Fidanzati, mariti o ex. Gli uomini che compiono violenza sulle donne sono tanti, troppi. Violenza verbale, nel ‘migliore’ dei casi, o fisica, che a volte può sfociare nell’omicidio
L’ultimo caso è quello di Noemi Durini, la ragazza di appena 16 anni di cui si erano perse le tracce fino a ieri, quando il suo fidanzatino ha confessato di averla uccisa. Negli uomini (o ragazzi, se non ragazzini, come nel caso di Noemi) capaci di compiere atti violenti, sono spesso percepibili segnali che è fondamentale non sottovalutare, perché ci permettono di individuarli, prima che sia troppo tardi.
“Gli uomini aggressivi presentano in genere determinate caratteristiche ben riconoscibili ed individuabili”, spiega all’AdnKronos Paola Vinciguerra, presidente Eurodap. ” Comportamenti che vengono messi in atto non solo nei confronti della loro partner, ma anche verso altre persone” Ecco quali sono i dieci campanelli d’allarme che non bisogna trascurare, le caratteristiche spesso comuni agli uomini che si rivelano capaci di compiere violenze.
– VIOLENZA VERBALE. “Di solito – spiega l’esperta – questi soggetti partono da atteggiamenti di violenza verbale e psicologica, inizialmente nei confronti di altre persone rispetto alla loro partner. L’uomo violento assume quindi comportamenti denigratori nei confronti di amici o conoscenti, con lo scopo di sminuirli agli occhi della partner in modo da farle capire che lui è decisamente migliore ed insostituibile e che lasciarlo sarebbe un grave errore”.
– GELOSIA E POSSESSIVITA’ OSSESSIVE. “Spesso questi uomini sono estremamente possessivi e controllanti. La loro gelosia, che deriva da atteggiamenti paranoici, li porta a vietare alla propria partner di uscire con gli amici o a non consentirle di vestirsi in un determinato modo o addirittura a proibirle di studiare e frequentare la scuola o il lavoro”. Fenomeni che purtroppo si riscontrano in molti tragici casi.
– IRASCIBILITA’ E AGGRESSIVITA’. “Non solo nei confronti delle persone, ma anche verso le cose. Spesso i violenti mostrano aggressività anche quando qualcosa non va come l’avevano programmata”.
– INTOLLERANZA. Un atteggiamento che è abbastanza semplice da riconoscere. “Può bastare, ad esempio, una reazione di forte intolleranza quando il soggetto si trova imbottigliato nel traffico e non è in grado di gestire la situazione con tranquillità”.
– ABUSO DI ALCOL. E’ forse il classico campanello d’allarme che fa nascere sospetti, “insieme ad altri comportamenti ossessivo-compulsivi.”
– VITTIMISMO. “L’uomo violento si sente spesso incompreso, non considerato e fa passare se stesso per la vittima agli occhi degli altri. E’ un atteggiamento che deriva da un forte senso di insicurezza, altro segnale da non sottovalutare.”
– FORTE INSICUREZZA. L’insicurezza è l’atteggiamento di fondo comune a molti degli uomini che compiono violenze. Spesso la mascherano con l’aggressività, la risposta estrema alla loro fragilità”.
– PARANOIE. Questi soggetti hanno spesso vere e proprie manie di persecuzione e si sentono al centro di giganteschi complotti orditi ai loro danni.
– TENDENZA A SMINUIRE LA PROPRIA PARTNER. Dopo aver denigrato altre persone, il soggetto passa alla propria compagna. “E’ un comportamento che assume per tenerla legata a sé, facendola sentire inadeguata e spingendola così ad uniformarsi a ciò che il proprio partner le ‘ordina'”.
– VIOLENZA FISICA. Il campanello d’allarme indubbiamente più grave è la violenza che da verbale diventa fisica. Spinte, schiaffi o sberle, spesso seguiti da scuse insistenti.
I segnali quindi ci sono e possono essere riconosciuti. “Il problema – spiega Paola Vinciguerra – è che spesso capita che noi donne rifiutiamo di vederli e, anzi, li giustifichiamo arrivando addirittura a colpevolizzarci perché, magari, abbiamo fatto innervosire il nostro compagno. A volte scambiamo per amore quello che invece è solo un’ ossessione malata. Quello che dovremmo fare, invece, è osservare questi comportamenti dall’esterno, al di fuori dell’illusione che ci condiziona”.
AdnKronos