Star Trek, Alice in Wonderland e teatro ottocentesco in stile comico: è questo lo scenario che trasmettono le collezioni donna per il prossimo Autunno Inverno 2016 della moda cinese. Siamo sicuri di essere ad una kermesse di alta moda o piuttosto negli inquietanti ricordi di un incubo?
Settimana della moda o settimana dell’horror? Direttamente dalla Fashion Week che in questi giorni si sta svolgendo in Cina, un tripudio di eccentricità del tutto inquietante affiora dalle passerelle cinesi. Si è del tutto sicuri di partecipare alla kermesse di alta moda, o piuttosto si sta assistendo ad una parata mascherata con sfumature che richiamano i ricordi di un incubo? Difficile non essere drastici nel giudizio ai capi che stanno sfilando in passerella a Pechino.
Abiti che sembrano armature multi cromatiche che fasciano il corpo delle modelle fin sopra la testa. Quasi tutte hanno il volto coperto, oppure, vestono una particolare maschera nera che copre loro gli occhi. La creatività azzardata di queste collezioni si deve alla genialità controversa dei creatori dagli occhi a mandorla, che non si sono fatti mancare quel guizzo di innovatività che contraddistingue sempre e comunque le loro opere, in qualunque campo esse siano realizzate. E dunque, anche nel campo della moda, l’innovazione regna sovrana e forse è stata fin troppo forzata, come si potrà notare osservando gli abiti, se così possono chiamarsi, nella Foto Gallery delle sfilate. Lungi il voler criticare le creazioni cinesi; ma più che abiti di moda sembrano tuttalpiù delle opere d’arte, delle sculture policromatiche in cui le fattezze dell’essere umano perdono il contatto con la realtà come se sfilassero automi dall’armatura colorata e non donne.
Tute fiorite come fossero una seconda pelle che aderiscono al corpo comprendendo il viso; alcune, non lasciano spazio neanche per le braccia che risultano essere nascoste dall’abito. Tute arricchite da mantelli e cappotti che prediligono le tonalità del grigio. Ma anche cappelli dalle sfarzose piume stile 800′, abiti scultura che assumono forme plastiche e che anche le stesse modelle fanno fatica a portare in passerella tale è la loro ingombranza. Lo scenario che si respira è un misto fra star trek, alice nel paese delle meraviglie e un’epoca ottocentesca teatrale e quasi comica. Insomma, di tutto e di più.
La domanda dunque sorge spontanea: per quale tipo di target queste collezioni sono destinate e soprattutto, se si andasse in Cina nella prossima stagione Autunno Inverno 2016, per le strade si vedrebbe davvero donne indossare questo tipo di abiti?