Dopo la doppia masectomia al seno nel 2013, Angelina Jolie si è fatta asportare le ovaie poichè è un soggetto predisposto all’insorgere del tumore. La notizia è arrivata anche alle orecchie dell’Oncologo Umberto Veronesi, che appoggia la decisione dell’attrice e lo consiglia a tutte le donne che risultano positive al test genetico
La notizia di queste ultime ore sulla celeberrima attrice Angelina Jolie ha creato un polverone di polemiche e critiche da parte dell’opinione pubblica a causa della sua coraggiosa scelta. L’attrice di Holliwood infatti, si è fatta asportare le ovaie e le tube di Falloppio per evitare qualunque possibilità di sviluppo di un tumore potenziale. La Jolie peraltro non è nuova a decisioni drastiche di questo genere, che sono strettamente legate alla prevenzione ed alla sua salute. Nel 2013, l’attrice si era sottoposta ad una doppia masectomia, ossia l’asportazione di entrambi i seni per evitare l’insorgere di un tumore. Le decisioni della Jolie però non sono insensate ed esagerate come alcuni hanno criticato, ma sono legate al fatto che l’attrice, dopo essersi sottoposta al test genetico poichè nella sua famiglia vi erano già stati casi di tumori al seno, è risultata positiva, ed i suoi sospetti non erano poi così infondati. La positività al test l’ha resa dunque un soggetto “portatrice sano del gene difettoso”, in parole povere, ben predisposto all’insorgere di tumori tanto al seno che alle ovaie.
Ed a seguito dei rumors che la vicenda ha destato, il parere dell’oncologo Umberto Veronesi è essenziale. “Angelina Jolie ha fatto benissimo”, è il commento di Veronesi. “Quando il test genetico risulta positivo dimostra una predisposizione nello sviluppare sia il tumore al seno che quello all’ovaio. Se da una parte la percentuale di guarigione dal tumore al seno è più elevata, il tumore all’ovaio è più grave e quindi più difficoltoso guarire ed è più veloce a dare metastasi”. Sebbene i dati confermino che il tumore alle ovaie si sviluppi meno frequentemente rispetto a quello al seno, esso è molto più grave e dunque il rischio di morte è più elevato. Ma Veronesi precisa anche che, nonostante questa procedura, ossia quella dell’intervento, sia la più drastica ma anche la più efficace per eliminare del tutto le possibilità di tumore, è una scelta che deve essere presa in piena consapevolezza degli effetti e delle conseguenza che essa comporta, prima fra tutte l’impossibilità di avere un figlio.
Dunque, qualora una donna risultasse portatrice del gene maligno ma volesse avere un figlio in futuro allora le possibilità di intervento sono diverse. Innanzitutto è essenziale sottoporsi a controlli periodici e frequenti. Qualora infatti venisse diagnosticato un tumore, se preso in tempo, vi sarebbe comunque una larga possibilità di guarigione. Oltre alla prevenzione, da non trascurare, altra opzione è quella di assumere la pillola anticoncezionale. Essa infatti, se assunta per lungo periodo e costanza, può ridurre la percentuale di rischio del tumore all’ovaio, come confermato anche dallo stesso Veronesi anche se ha aggiunto che nel caso specifico di un soggetto naturalmente predisposto a causa dei suoi geni, afferma “a mio parere, qualora si effettui il test genetico e questo risulta positivo, la pillola non riduce la percentuale di sviluppo del tumore”. Perciò secondo il professore, l’asportazione rimane sicuramente la soluzione più consigliata. Ma i risvolti psicologici che un intervento del genere può avere sulla donna non sono da sottovalutare. Non solo per le donne che non hanno figli e non potranno averne mai, ma anche per chi è già madre e decide di privarsi della sua femminilità, dell’organo che per eccellenza contraddistingue la natura dell’essere donna.
Il professor Veronesi infatti continua dicendo “certamente è difficile dare un consiglio ad una donna giovane, che deve decidere se asportare le ovaie e rinunciare così alla maternità qualora non abbia già avuto figli. Bisogna essere saggi e mettercela tutta per cercare la giusta soluzione” – ed ha concluso – “una volta era molto costoso e ci voleva molto tempo per avere il risultato. Ad oggi il test costa meno e si possono avere i risultati in tempi relativamente stretti”.
Infatti mentre fino a qualche anno fa, realizzare il test genetico era fin troppo costoso e dunque era inaccessibile alle donne comuni poter pensare di farlo, oggi, i costi si sono drasticamente ridotti. Dunque, qualora vi fosse un campanello d’allarme, ad esempio un caso in famiglia di tumori di questo genere è bene che la donna proceda a compiere il test genetico per escludere ogni eventuale possibilità che sia una portatrice del gene tumorale.