Farkhunda ancora senza giustizia: in Afghanistan la ventisettenne è stata lapidata e poi bruciata, durante i funerali molte proteste da parte dei militanti per i diritti umani che esortano il governo a processare i colpevoli di questo martirio al più presto
Continua la persecuzione per le donne afghane, e si allunga la lista delle giovani donne che perdono la vita ingiustamente, solo perchè vittime di ideologie fin troppo estreme e radicali. Ieri, sono scesi in piazza in Afghanistan, sia a Kabul che ad Herat City, i militanti per diritti umani, per chiedere a gran voce che sia fatta giustizia per Farkhunda, la ragazza handicappata, da quanto riferito dalla popolazione locale, che è stata lapidata e malmenata e poi bruciata viva. Tutto questo, solo per essere stata accusata di aver oltraggiato alcune pagine del Corano. Ma, ammesso che l’accusa sia fondata, un essere umano merita il flagello pubblico e la morte, di qualsiasi colpa possa essersi macchiata?
Le accuse mosse alla ventisettenne sono risultate poi infondate. Ieri, è stata diffusa la notizia della celebrazione dei funerali, e le amiche e conoscenti della ragazza hanno voluto portare in spalla la bara della giovane amica,in modo che la bara rimanesse immacolata e non fosse toccata dalla popolazione che precedentemente non si è fatta tanti scrupoli nell’incolparla ingiustamente e partecipare al pubblico martirio della povera donna. Sia durante il funerale che anche nei momenti successivi la protesta è proseguita. I partecipanti hanno chiesto a gran voce al governo di punire severamente gli autori del delitto ed hanno mostrato cartelli con la foto della donna con il volto coperto di sangue poco prima che venisse uccisa. Le proteste sono tutte rivolte alle autorità ed al Governo affinchè agisca nel punire i colpevoli di queste atrocità. Amnesty International si è schierato a fianco dei militanti, ed ha inviato un comunicato al governo in cui lo esorta a prendere seri provvedimenti affinchè vengano processate al più presto le persone che si sono macchiate di questo delitto e che non continuino a circolare in tutta tranquillità.
Per il delitto sono state già arrestate undici persone, che sono state individuate come i responsabili non solo dell’azione di linciaggio ma di aver fomentato la folla che osservava affinchè partecipasse nell’infliggere la punizione a quella traditrice della fede. Il Ministero dell’Interno ha sospeso dal servizio 13 poliziotti poichè accusati di essere sul luogo del fatto e di non essere intervenuti minimamente nel fermare le violenze inferte alla donna. Il presidente della repubblica Ashraf Ghani, ha disposto la costituzione di una speciale squadra investigativa affinchè studi e presenti al più presto un rapporto sull’accaduto al palazzo presidenziale.