8 Marzo in carcere: perchè anche per le detenute deve essere la “Festa della Donna” [GALLERY]

  • La Presse/Reuters
    La Presse/Reuters
  • La Presse/Reuters
    La Presse/Reuters
  • La Presse/Reuters
    La Presse/Reuters
  • La Presse/Reuters
    La Presse/Reuters
  • La Presse/Reuters
    La Presse/Reuters
  • La Presse/Reuters
    La Presse/Reuters
  • La Presse/Reuters
    La Presse/Reuters
  • La Presse/Reuters
    La Presse/Reuters
  • La Presse/Reuters
    La Presse/Reuters
  • La Presse/Reuters
    La Presse/Reuters
  • La Presse/Reuters
    La Presse/Reuters
  • La Presse/Reuters
    La Presse/Reuters
  • La Presse/Reuters
    La Presse/Reuters
  • La Presse/Reuters
    La Presse/Reuters
  • La Presse/Reuters
    La Presse/Reuters
  • La Presse/Reuters
    La Presse/Reuters
/

Nel carcere di Lima, in Perù, le detenute si preparano a festeggiare l’8 Marzo: perchè anche le donne che hanno commesso errori  nella vita meritano di celebrare questa ricorrenza

La Presse/Reuters
La Presse/Reuters

L’8 marzo  è la data in cui si celebra la Festa della Donna. Molti si chiedono ancora oggi il perchè di questa data e di questa festa. Sono molte le versioni che sono state proposte negli anni, e ad oggi non si sa precisamente quale è stato l’evento scatenante che ha fatto sì che la donna potesse essere celebrata in questo giorno a livello internazionale. La versione sicuramente più diffusa è quella che fa risalire la festa alla commemorazione delle 123 operaie della fabbrica di camicie newyorchese Triangle Waist Company, morte l’11 marzo del 1911 nel rogo dell’edificio in cui lavoravano in condizioni terribili, sottopagate, sorvegliate e senza tutele. Resta ancora un mistero capire come la vicenda sia stata associata alla festa della donna, insieme alle tante altre versioni relative a scioperi di femministe nei primi anni del 900′ che furono brutalmente uccise in America. Si arriverà a scegliere l‘8 marzo in modo ufficiale solo nel dicembre del 1977, quando L’ONU, con la risoluzione 32/142, stabilisce la “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale”.

La Presse/Reuters
La Presse/Reuters

Qualunque sia la verità dell’origine su questa celebrazione, il fatto certo è che il fine è quello di ricordare proprio in questa giornata tutte le grandi e piccole conquiste che le donne hanno ottenuto nei lunghi secoli di storia e che ha permesso loro, oggi, di arrivare a sfiorare una parità dei sessi con l’uomo in moltissimi aspetti della vita: lavoro, politica, famiglia, società.

L’8 Marzo celebra la donna dunque, con tutte le sue sfumature e i suoi errori. Per ricordare che ci sono donne che nella vita hanno sbagliato e stanno pagando per i loro errori ma non per questo non possono giore di essere donne nella giornata a loro dedicata. Anche le detenute nelle carceri hanno diritto ad essere onorate e celebrate nonostante tutto. A Lima, in Perù, il carcere ha messo a disposizione delle detenute diversi materiali per poter preparare una festa per l’8 Marzo: colori,  festoni, maschere e costumi, per cercare di distrarsi per qualche ora dai giorni buii della vita in carcere. Perchè la donna è donna, e sempre lo rimarrà anche se ha commesso degli errori nella sua vita. Essere donna, vuol dire anche riconoscere i propri sbagli ed i propri limiti, pagandoli con onore e sempre a testa alta.