Tante lo amano, tante lo odiano, alcune non ne possono fare a meno. Il tacco a spillo è più che un modello di calzatura, è l’icona della femminilità, sensualità ed erotismo: Italia è la sua madre patria
Il tacco a spillo, simbolo di seduzione ed eleganza e motivo di amore e di odio per tutte le donne che lo indossano. Unico ed inimitabile, il tacco a spillo da quando è nato ufficialmente nel 1953 non è più passato di moda e nessuna tendenza che si rispetti è riuscita a gettarlo nell’ombra. Non tutti sanno che il tacco a spillo è nato proprio in Italia, per l’esattezza a Vigevano, in provincia di Pavia.
Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale Christian Dior inventa il “new look”, con abiti che finalmente celebrano la donna indipendente. Femminili e sofisticati, gli abiti necessitavano di calzature adeguate ed altrettanto fini ed eleganti che potessero risaltare la figura femminile.
Così viene ideato dai grandi stilisti dell’epoca un tacco esile e slanciato, che però era poco utilizzabile dato che il materiale con cui era realizzato era in legno e si spezzava facilmente. Il problema venne risolto proprio dai calzaturieri vigevanesi che alla XVI Mostra Mercato Internazionale delle Calzature di Vigevano, nel gennaio del 1953, presentano delle scarpe con tacco con la metà superiore in legno e la base d’appoggio in alluminio, molto più resistente, alto tra gli 80 ed i 100 millimetri, con un sopratacco da 8 millimetri. Le principali ditte cittadine, come L’Invitta di Re Marcello, Caimar-Cesare Martinoli, Erco, Gino Aldrovandi, Brunis Barbavara, Waltea, Panvi, Gildo Comelli, i f.lli Pampuri, con la collaborazione del modellista bolognese Luciano Volta e dei Tacchifici di Molinella ed Elite di Legnano, iniziano una produzione di qualità e quantità che viene ben presto richiesta in tutto il mondo. Nel decennio ‘50/’60 vengono prodotti fino a 21 milioni di paia di scarpe all’anno nella sola cittadina di Vigevano, quasi tutte destinate all’esportazione, richieste dai grandi marchi di moda esteri. Alcuni marchi italiani e francesi in quegli anni si cimentano nella realizzazione delle calzature con tacco a spillo con la tecnica dei calzaturieri vigevanesi: Salvatore Ferragamo a Firenze, che calza le dive di Hollywood prima fra tutte Marylin Monroe.
Il tacco a spillo arriverà a conoscere la sua massima apoteosi all’inizio degli anni 80, con modelli che arrivano fino a 15 cm. ed arricchiti con decorazioni, linee slanciate, materiali innovativi. Il tacco a spillo diventa protagonista dell’outfit delle donne, anche più dell’abito stesso. Proprio per celebrare questa calzatura che ha rivoluzionato il mondo della moda e l’ immagine della donna nella società, è stato creato il Museo della Calzatura di Vigevano. Il tacco a spillo oggi è più che una scarpa, è un compagno di vita immancabile per ogni conquista, necessario nelle occasioni glamour, tocco di femminilità nella routine di tutti i giorni. Le donne che nel mondo ne sono innamorate, non possono che ringraziare soltanto l’Italia, nel particolare i mastri vigevanesi che lo hanno creato.