Doppio album ‘Zerovskij… solo per amore’ per Renato Zero che affronterà i temi di “vita, odio, amore, tempo e morte
“Questo album è una sceneggiatura, perché si è andato componendo parallelamente al percorso drammaturgico del progetto Zerovskij. Nasce per essere trasferito sul palcoscenico”. Renato Zero lo chiarisce subito: il doppio album ‘Zerovskij… solo per amore’, che esce domani e contiene 19 brani inediti, è legato a doppio filo all’omonimo progetto live, una sorta di “teatro totale” che debutterà il prossimo primo luglio a Roma e vivrà poi sui palcoscenici più suggestivi del nostro Paese (dal teatro del Silenzio di Lajatico all’Arena di Verona, al teatro Antico di Taormina) con un eccezionale dispiegamento di forze artistiche (“un’orchestra e un coro sinfonici e diversi attori”) fondendo “musica alta, prosa e cultura pop”.
Così i brani dell’album, romanze e ballate in cui si ritrova tutta la poetica e la melodia della tradizione ‘zeriana’ (“questa volta lo spazio-canzone mi stava un po’ stretto, mi sono preso delle libertà soprattutto nell’ampiezza”) affrontano i temi di “vita, odio, amore, tempo e morte” che saranno al centro di un dialogo con Renato anche nel suo progetto live. E i titoli e i testi dei nuovi pezzi sono tutti in ‘sintonia’ con questi ‘capitoli’ esistenziali: ‘Mi trovi dentro te’, ‘Ti do i voli miei’, ‘Colpevoli’, ‘Vivo qui’, ‘L’amore che ti cambia’, ‘Dedicato a te’, ‘Aria di settembre’, ‘Singoli’ (“racconto l’importanza che ha per i single il parlare con se stessi per poter poi parlare con gli altri”), ‘Ti andrebbe di cambiare il mondo?’, ‘Pazzamente amare’, ‘Gli angoli bui’, ‘Un uomo da niente’, ‘Il mio momento’, ‘Stalker’ (“un brano rivolto all’odio, che è l’imperatore degli stalker”, dice Renato), ‘Putti & Cherubini S.p.a.’, ‘Ci fosse un’altra vita’, ‘Cara’ e ‘Infiniti treni’, cantano di bilanci, del tempo che passa, degli alti e bassi dell’esistenza, dell’odio e della felicità, delle solitudini e naturalmente di corrispondenze d’amorosi sensi.
Perché l’amore, come d’altronde recita il titolo dell’album, rimane centrale: “Per me l’amore è tutto. E bisogna chiedergli perdono per tutte le volte che non lo abbiamo fatto partecipe della nostra vita, che lo abbiamo relegato tra il letto e la sala da bagno – racconta Renato – non permettendogli di affacciarsi anche nel nostro lavoro, nei nostri rapporti quotidiani. Di amore c’è bisogno sempre non solo come coronamento di un’intesa sessuale. Bisogna esercitarlo in continuazione. Io lo faccio, anche col tassinaro che mi accompagna a casa o con la vecchietta che mi chiede un abbraccio”, sottolinea Renato.
“È tempo di saldare tutti i debiti, di chiederci che ci facciamo qui….”, è l’incipit di ‘Mi trovi dentro te’, il primo brano cantato dell’album dopo l’intro musicale affidata alle note riarrangiate per orchestra di ‘Infiniti treni’, brano che torna poi con un testo a chiudere l’album. “Con chi mi sento in debito? Con la vita – risponde Renato all’AdnKronos – perché sono talmente felice che mi abbia estratto a sorte”.
‘Zerovskji’ celebra anche i 50 anni di carriera di Renato che nel 1967 pubblicava il suo primo 45 giri (‘Non basta sai’/’In mezzo ai guai’). “Credo che questo sia il momento propizio per prendere coscienza del mio ruolo e delle mie competenze e per far dialogare vari momenti ed evoluzioni del mio percorso artistico”, dice Renato, che per lo spettacolo dal vivo di ‘Zerovskij’ alternerà i nuovi brani dell’album con alcuni del suo repertorio più pop, “magari dando spazio ad alcune canzoni che finora ho trascurato nei concerti ma sempre funzionali alla ‘sceneggiatura’ di questo nuovo racconto”, spiega.
Deluso dalla politica (“ho smesso di farci affidamento. Per Fonopoli, tre diverse amministrazioni comunali mi hanno indirizzato ai palazzinari che per 5mila metri cubi della mia struttura ne volevano 27mila di centro commerciale”), Renato è invece molto felice “che il live di ‘Zerovskji’ coinvolga moltissime persone. In questo momento, portare sul palco tante professionalità, maestranze, professori di orchestra, cantanti e attori mi sembra un segnale davvero importante”.
Tante anche le collaborazioni presenti nell’album “stagionate – dice Renato – e perciò ancora più efficaci”. Come la scrittura delle partiture e la direzione d’orchestra (“impeccabile e superba” di Renato Serio e “il tocco magico sui tasti bianchi e neri” di Stefano Senesi). La collaborazione alla scrittura di Maurizio Fabrizio, Vincenzo Incenzo, Mariella Nava, Piero Pintucci, Gianluca Podio. E ancora: “gli interventi soavi” di Fabrizio Bosso alla tromba, Gianluca Littera all’armonica a bocca, Paolo Costa al basso elettrico e Lele Melotti alla batteria. E poi la collaborazione di Adriano Pennino al pianoforte, all’arrangiamento e alla direzione d’orchestra nel brano: ‘Singoli’. “Sono felice di aver concluso con soddisfazione la parte discografica di questo progetto. Adesso mi tocca il passo più impegnativo: convincere voi e il mio pubblico che le vostre aspettative non saranno deluse nel live di ‘Zerovskij’!”, conclude.
AdnKronos