Dal 20 aprile al 20 giugno 2017, la galleria Officine dell’Immagine di Milano ospita Works on Paper, mostra collettiva che riunisce opere su carta di una selezione di artisti italiani e internazionali rappresentati dalla galleria
Works on Paper è l’ultima mostra presentata nello spazio di via Vannucci 13 della Galleria Officine dell’Immagine, che da settembre 2017 si sposterà a pochi isolati di distanza, in via Vittadini 11, in una nuova e più ampia sede. Riassumendo diverse modalità di utilizzo del supporto cartaceo, l’esposizione presenta opere realizzate con segni grafici e pittorici, stampe ed inserti polimaterici, mostrando la grande versatilità di un mezzo molto diffuso nella produzione artistica contemporanea. Forme leggere e ricerca introspettiva sono le proprietà condivise dalle opere esposte che, tutte di piccolo formato, vanno a delineare un allestimento lieve, in cui l’informalità della carta è il punto di partenza per una vasta gamma di visioni e sperimentazioni, andando a mostrare il punto di vista interiore sulla complessità del presente.
Sviluppando un immaginario onirico e simbolico composto da figure ricorrenti e audaci soluzioni pittoriche, le opere di Elisa Bertaglia (Rovigo, 1983) raccontano la fase di passaggio dall’infanzia all’età adulta, integrando la precisione del segno grafico ad una pittura liquida e sempre aperta alla sperimentazione.
Il nerofumo prodotto dal fuoco è il mezzo con il quale Alessandro Cannistrà (Roma, 1975) produce un chiaroscuro dalle sottili sfumature, ottenendo forme astratte spesso accostabili alla profondità atmosferica del paesaggio. Nelle opere su carta, l’alternanza di luce ed ombra viene accentuata da piegature che rendono tridimensionale il supporto.
La dualità di un reale in cui possono convivere concetti opposti come bellezza e violenza o suggestione e sofferenza, è il focus della ricerca di Safaa Erruas (Tétouan, Marocco, 1976). Nelle opere dell’artista ciò che ispira tenerezza e vulnerabilità è associato ad oggetti taglienti, tratti dalla quotidianità, che riportano ad una sensazione di inevitabile pericolo.
Contraddistinti da una linearità esile ma decisa, i disegni di Tamara Ferioli (Legnano, 1982) raccontano una natura insieme armonica e violenta, descritta con forme ariose e stilizzate che nei particolari rivelano una complessa minuziosità. Il rapporto uomo – natura è descritto come simbiosi e rispecchiamento, unendo ai segni di matita alcuni materiali organici come sabbia lavica e capelli.
Le opere di Farah Khelil (Carthage, Tunisia, 1980) nascono da riflessioni sul ruolo dell’immaginazione nella scrittura e lettura di contenuti testuali e visivi. Nella serie IQRA – ”leggi”, intorno a microchip si sviluppano spirali di scritte in arabo ripetute in modo quasi compulsivo, talmente piccole e fitte da complicarne radicalmente la lettura.
Le infinite possibilità della vita sono esplorate da Nunzio Paci (Bentivoglio, 1977) con ibridazioni che uniscono il corpo umano ad animali e piante. Il rapporto uomo – natura è descritto unendo approccio scientifico e immaginazione, delineando con grande realismo forme che mettono in relazione l’anatomia dell’uomo e degli altri organismi, uniti dagli stessi processi di mutazione come un corpo unico.
AdnKronos