Il più raffinato e innovativo sound contemporaneo unito all’arte digitale, schegge di elettronica che incontrano il pop d’avanguardia e il folk a braccetto con il rap. La primavera di Roma fiorisce di suoni contaminati e sperimentali, nel nome della ricerca internazionale e della qualità artistica
Questa la cifra stilistica dell’VIII edizione di Spring Attitude – Festival internazionale di musica elettronica e cultura contemporanea – che torna nella Capitale dal 25 al 27 maggio forte delle 12.000 presenza dello scorso anno.
Due le location d’eccezione: il prestigioso MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo firmato da Zaha Hadid, confermato per il terzo anno consecutivo, e il Guido Reni District, prezioso recupero di archeologia industriale e ora spazio votato all’arte e alla creatività. Anche in questa edizione il Festival porta a Roma icone della scena elettronica contemporanea internazionale. Dall’Inghilterra atterrano infatti Jon Hopkins, uomo di fiducia di Brian Eno e ingegnere del suono per i Coldplay, oggi uno dei producer più celebrati dell’ultimo decennio; e Nathan Fake, fra i più acclamati artisti della scena mondiale, che a Roma presenta il suo ultimo e osannato album Providence. Con loro anche Max Cooper, guida spirituale di un viaggio audio video che svela una musica dalla pelle cibernetica ma dal cuore umano.
Particolare attesa anche per il ritorno al Festival di Romare, che nell’edizione 2015 aveva infiammato il pubblico della Capitale con un incredibile set. Altro prezioso ritorno Clap Clap!, importante occasione per ascoltare live il nuovo bellissimo album A thousand skyes, appena uscito e già disco di culto.
Per la prima volta al Festival, arriva in collaborazione con La Francia in scena il genio della nuova scena musicale francese Christophe Chassol, originario della Martinica, e sacerdote della musica tridimensionale. Il jazz-funk più cosmico è il tratto distintivo del duo Yussef Kamaal, partito dai sobborghi londinesi per diventare con “Black Focus”, il primo disco uscito questo inverno, uno dei gioielli della Brownswood di Gilles Peterson.
Nata in Canada ma adottata da Altanta è Tommy Genesis: tra le varie attività è modella e visual artist, ma soprattutto “fetish rapper” (come lei stessa si autodefinisce) per il suo approccio dissacrante nell’affrontare temi legati a sesso, perversioni e religione. Dalla California arriva Nite Jewel, con l’ombra del suo synth-pop anni ’80 più nobile e raffinato; i sudafricani GQOM OH feat. Nan Kolè & Mafia Boyz; dall’Inghilterra la regina del rap inglese Lady Leshurr e Forest Swords, che ha rastrellato recensioni entusiastiche da testate come Pitchfork, FACT, The Guardian e che il 5 maggio esce con il nuovo disco Compassion; da Dublino la giovanissima Bonzai.
Kansas City, Missouri, piena bible-belt: non è certo un luogo che ha familiarità con la club culture ma è proprio da lì che arriva Huerco S.; mentre originario di Tel Aviv ma di stanza a Berlino è Moscoman, capace di unire in un sound originale techno, house e new wave con i ritmi del Medio Oriente. A portare bandiera italiana ci pensano i Drink to me, band capitanata dal piemontese Cosmo, reduce da un tour di sold out in tutta Italia; e Wrongonyou, alias Marco Zitelli, romano, classe 1990. Rivelazione della scena indipendente italiana, ha già diviso il palco con artisti del calibro di Radiohead e Sonic Youth.
Con loro il progetto IISO firmato dai comaschi Luca Tommasoni e Roberto Tagliabue: vera e propria “musica per immagini” che unisce pop, elettronica e scienza del suono, il tutto incastonato in strutture compositive precise e geometriche. Si esibiranno in un cubo semitrasparente ricreato da proiezioni in 3d. Sempre made in Italy e firmato da Sergio Tentella e Daniele Sciolla, il progetto Elephantides. Nato dall’idea di accomunare sonorità elettroniche e acustiche utilizzando sintetizzatori, batteria e oggetti non necessariamente di origine musicale, sono un duo alla costante ricerca di un mondo sonoro che possa accomunare queste realtà, grazie alla loro esperienze nei conservatori, nei club e nei centri Jazz.
Tra i più eleganti digital artist, a bordo di Spring Attitude anche Giuseppe Guariniello, meglio conosciuto con il nome d’arte Mutech. Presenta “Sound of the Spheres”: un ambiente immersivo dove suono e luce alterano la percezione di chi accede.
Dalla Scandinavia arriva lo svedese Sailor &I. e la norvegese Jenny Hval: classe 1980, ha conquistato la stampa internazionale con il suo ultimo lavoro “Blood Bitch”, uscito a settembre. Tra i migliori album del 2016 per il The Indipendent e The Guardian, tra i 20 migliori album per gli americani di Pitchfork, siamo di fronte a un gioiello di avanguardia elettronica e folk sperimentale, per un intenso concept album nel segno del sangue. Una line up a cui si aggiungono l’inglese Powell, gli austriaci Radian (Howe Gelb tra i tanti compagni illustri) e i canadesi Suuns, progetto nato nel 2007 a Montreal per sperimentare gli incroci fra indie rock sperimentale ed electro.
Ma altri arriveranno ad animare Spring +On, la sezione dedicata alle nuove forme di arte digitale, e gli spazi dedicati alle attività formative in collaborazione Rome University of Fine Arts e con Fondazione Mondo Digitale e Studio Lord Z. Tre giorni dedicati all’esplorazione culturale e creativa, tra nuove realtà e i più solidi protagonisti del panorama internazionale, per una raffinata esperienza artistica e multimediale.
L’attitudine Spring invaderà il Guido Reni District anche nel pomeriggio per l’evento “When in Rome”, dove si alterneranno in consolle tra live e dj set alcuni dei produttori più giovani ed emergenti della scena capitolina: Guxi back to back, Patrizio Gabrielli, Swoosh, il duo Beat Soup, Marcolino, Adiel.
Una line up con cui Spring Attitude si conferma anche nel 2017 come uno dei più importanti eventi internazionali dedicati alla musica elettronica e al pop d‘avanguardia. Una realtà solida che nel corso delle varie edizioni ha ospitato – tra i tanti – artisti del calibro degli Air, Apparat, Four Tet, Disclosure, Siriusmo, Modeselektor.
All’eccellenza della proposta musicale si aggiunge anche l’eccellenza del gusto grazie alla partnership con Romeo Chef & Baker, il progetto culinario firmato dalla chef stellata Cristina Bowerman.
Performance e grande musica anche all’anteprima del festival il 20 maggio all’Ex Dogana di Roma (quartiere San Lorenzo, a partire dalle 23.00) con il tedesco Danilo Plessow aka Motor City Drum Ensemble e le affascinanti sperimentazioni visive dei Nonotak Studio, duo formato dall’illustratrice Noemi Schipfer e l’architetto Takami Nakamoto che si esibiranno nella light and sound performance “Shiro”. A chiudere la preview, i dj-set di Abstraxion e Chrissy, il live elettro-pop di Yombe, iLinx e i padroni di casa S/A Soundsystem.
Spring Attitude si inserisce tra i festival più importanti della Regione Lazio e per la prima volta, lo scorso novembre, è stato finanziato con il nuovo fondo regionale dello spettacolo dal vivo. Il team di Spring Attitude è anche uno dei protagonisti del volume Lazio Creativo 2017, reportage narrativo e fotografico sulla creatività nel Lazio che mette in mostra ogni anno 100 progetti e talenti under 35 più innovativi e interessanti del territorio raccontati dalla Regione Lazio.
Spring Attitude è realizzato con il patrocinio del Comune di Roma Capitale, con la collaborazione del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma e con il sostegno di: Ambassade de France en Italie, Institut français Italia, il Forum austriaco di Cultura, l’Ufficio culturale dell’Ambasciata di Israele, l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania.
Tra i main partner, arrivano quest’anno Jägermeister, che firma il main stage, Nastro Azzurro, e si rafforza il legame con Red Bull Music Academy, dopo le fruttuose collaborazioni delle precedenti edizioni, con un intero palco dedicato all’esplorazione delle infinite traiettorie generate dalla cultura hip hop, dai suoni old school fino ad arrivare al jazz funk e alle nuove tendenze afro.
AdnKronos