Stretching: pre o post allenamento?

Lo stretching comprende tutti quegli esercizi di allungamento che permettono di riscaldare la muscolatura, favorire la mobilità e allungare muscoli e tendini. In passato si prediligevano esercizi di stretching attivo particolarmente bruschi, che potevano addirittura risultare dannosi per vari distretti muscolari; oggi, invece, le tipologie di esercizi per lo stretching consigliate da trainer ed esperti del settore sono più dolci e graduali. Ma, facendo riferimento alla domanda iniziale, lo stretching andrebbe fatto sia prima che dopo l’allenamento, scegliendo correttamente gli esercizi da effettuare.

I benefici dello stretching

Cominciamo con il descrivere i benefici offerti dallo stretching. Come detto precedentemente, si effettua stretching principalmente per gli effetti positivi che offre, ovvero allungare la muscolatura, migliorare la mobilità articolare e l’elasticità tendinea, riscaldare i muscoli. Fare stretching prima di un allenamento permette di migliorare il riscaldamento muscolare; farlo dopo l’allenamento consente di rilassare i muscoli che hanno subito maggiore tensione durante gli esercizi e stimolare anche quelli che invece non sono stati utilizzati. Uno dei benefici diretti di tali abitudini è quello di limitare la probabilità di incorrere in piccoli infortuni, molto più frequenti tra chi svolge un’attività fisica partendo con la muscolatura fredda. Una minore rigidità articolare, la muscolatura già calda quando si comincia un esercizio e il rilassamento post allenamento, sono tutti comportamenti virtuosi che limitano gli infortuni e consentono spesso di ridurre i tempi di recupero. Se comunque si dovessero manifestare dolori post allenamento, correlati all’infiammazione dei tessuti o a veri e propri piccoli incidenti, è bene chiedere consiglio al trainer e soprattutto al proprio medico. L’uso di farmaci da banco, come quelli che si possono trovare sul sito https://www.brexidol.it/, è particolarmente diffuso; tuttavia, nel caso in cui questo dovesse risultare molto intenso o perdurare più di 3 giorni, sarebbe preferibile effettuare dei controlli sotto consiglio medico.

Stretching pre allenamento

In linea generale è sconsigliabile cominciare un allenamento a muscolatura fredda. Questo vale per qualsiasi attività fisica, che si tratti di spostare dei pesi in palestra o di correre nella natura. Lo stretching pre allenamento rientra quindi all’interno del più ampio concetto di riscaldamento. Può essere quindi effettuato dopo una breve camminata o una leggera corsetta, per stimolare parte della muscolatura che non è stata coinvolta in questi esercizi di riscaldamento. Lo stretching pre allenamento può essere più o meno localizzato, a seconda del tipo di attività fisica che si sta per praticare; spesso è leggero e graduale, volto soprattutto a riscaldare la muscolatura.

Stretching post allenamento

Durante la pratica sportiva la muscolatura si contrae, per effettuare lo sforzo fisico previsto dai vari esercizi. Spesso un allenamento si concentra soprattutto su alcuni distretti muscolari, che al termine dell’attività sportiva possono quindi risultare contratti. Lo stretching post allenamento si concentra di solito soprattutto sui fasci muscolari utilizzati nella pratica sportiva scelta, per decontrarre i fasci muscolari utilizzati in precedenza. Questo favorisce una più rapida ripresa post allenamento e aiuta a limitare problematiche di vario genere, correlate anche alla corretta circolazione sanguigna e alla contrazione dei fasci muscolari. Allo stesso modo ci si concentra anche sulle zone del corpo non stimolate dall’allenamento, per mantenerne la mobilità e l’elasticità.

Che tipo di stretching effettuare

Quando detto sopra precisa quindi il fatto che lo stretching pre allenamento molto probabilmente sarà diverso da quello post allenamento. In genere il consiglio dei trainer è quello di preferire lo stretching dinamico pre allenamento, per riscaldare la muscolatura; dopo l’allenamento è invece bene preferire lo stretching statico, per allentare la tensione. Si indica come stretching statico quello che si fa in movimento. Attenzione però, è consigliabile effettuare dei movimenti controllati, che portino a raggiungere un aumento progressivo dell’ampiezza del movimento, senza però forzarlo eccessivamente. In sostanza si va a migliorare l’ampiezza di movimento di un’articolazione, senza forzare essa e la muscolatura coinvolta. Lo si fa solitamente prediligendo una ampia gamma di distretti muscolari, concentrandosi poi soprattutto su quelli che si andranno a utilizzare durante la pratica sportiva. Lo scopo dello stretching post allenamento è invece quello di allentare la tensione subita dalla muscolatura, per questo si prediligono esercizi statici. Lo stretching statico consiste nel mantenere nel tempo una posizione di allungamento dei muscoli. Alcuni esercizi di stretching statico permettono di allungare una ampia serie di muscoli contemporaneamente, sono quindi consigliati dopo qualsiasi tipologia di allenamento.